Regia di Francesco Prisco vedi scheda film
Matteo (Pasotti) salva Assia (Torresi) dopo che quest'ultima è sopravvissuta, unica superstite, a un incidente d'autobus. La ragazza si ostina a pensare che non possa essere il caso: Matteo è proprio l'uomo del quale è segretamente innamorata da anni. Uscita dall'ospedale, nel cercarlo ottiene un passaggio da un comico triste (Imparato) che ha qualche conto da saldare con il passato e con Matteo, il quale vuole riprendersi il figlio che nove anni prima non aveva riconosciuto e la compagna di allora.
Già dal titolo si capisce che le meningi dell'esordiente Francesco Prisco non hanno prodotto un gran fumo: Nottetempo è il classico film "indipendente" con pretese di cinema d'essai. La storia è risaputa, i personaggi sono stereotipati, gli interpreti (con la sola eccezione di Imparato) recitano a livello dilettantistico e Pasotti dimostra ancora una volta che, tartaruga a parte, nel cinema italiano possono recitare cani e porci.
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