Espandi menu
cerca
Sazen Tange and the Pot Worth a Million Ryo

Regia di Sadao Yamanaka vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 318
  • Post 218
  • Recensioni 6676
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Sazen Tange and the Pot Worth a Million Ryo

di alan smithee
8 stelle

locandina

Sazen Tange and the Pot Worth a Million Ryo (1935): locandina

TFF 39 - BACK TO LIFE

 Una leggenda giapponese narra che un vecchio eremita avesse nascosto all'interno di un vecchio vaso porta vivande, una mappa dettagliata utile per trovare un tesoro immenso. Per chissà quale ragione il vaso finisce nelle mani di un ricco possidente che, per pietà, lo regala al fratello più povero quando costui si sposa.

Siccome la moglie non vuole in casa quel vecchio recipiente poco gradevole alla vista, suo marito decide di venderlo per poco prezzo ad un giovane rigattiere.

Conosciuto il segreto che si annida nel coccio, il primo possessore contatta il fratello, ma solo dopo che lui ha provveduto a vederlo.

Da quel momento infatti inizia una rincorsa a ritrovare quel prezioso brutto vaso che dapprima nessuno voleva, e che da quel momento chi conosce la sua storia, insegue con giustificato affanno.

Tange Sazen è uno dei gioielli non andati persi della filmografia preziosa del geniale precursore del cinema giapponese in cappa e spada, per l'occasione restaurato e riportato alla sua bellezza originale.

Commedia spiritosa e di gran ritmo camuffata da epica samurai tipo cappa e spada, che si traduce quasi subito in una brillante, scatenata commedia degli equivoci, quasi come se Billy Wilder o il più incontenibile Howard Hawks volessero travestire le loro frizzanti commedie indiavolate in un lavoro collocato in un preciso contesto storico alla Kurosawa, prima di Kurosawa stesso.

Un film geniale in cui lo sfortunato regista Sadao Yamanaka, arruolato nell'esercito imperiale ed inviato al fronte in Manciuria, dove trova una morte prematura nel 1938 a soli 29 anni, e di cui sopravvivono solo questo ed altro due gioielli cinematografici, si adopera a tratteggiare ritratti finissimi e sfaccettato di molti dei personaggi che appaiono nella vicenda, spendendo tempo e raffinatezza descrittiva anche nei confronti dei ruoli minori. Una chicca preziosa che il restauro impeccabile ha reso al suo massimo originale splendore, e che l'edizione 39 del TFF ci rende visibile con brillante lungimiranza.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati