Regia di Christophe Gans vedi scheda film
Ennesima trasposizione cinematografica di una fiaba di origine europea che conta numerose varianti (alcuni accreditano le sue origini ad una storia di Lucio Apuleio, contenuta ne' "L'asino d'oro" - Le metamorfosi - il cui titolo è "Amore e Psiche" ed altri attribuiscono la ricreazione del racconto originale a Giovanni Francesco Straparola nel 1550) e che nonostante una gran dose di estro e di originalità, non riesce minimamente a distinguersi, nè a reggere il confronto con il film di Jean Cocteau del 1945 - tutt'oggi il migliore mai realizzato su questa favola.
Ma non serve comunque alcun paragone per rendersi conto che l'opera di Christophe Gans è assai superficiale, "vuota" e deludente. Prima di tutto ha una narrazione discontinua che non ne rende semplice la visione agli spettatori con i suoi continui salti tra passato e presente - che sia la stessa Belle a raccontare la storia alla figlia poi è veramente di banale ispirazione, poichè è una trovata ormai stra-logora ed abusatissima in film di questo genere - e poi è dolorosamente caratterizzata da una freddezza esasperante che la rende un'opera purtroppo incapace di trasmettere emozioni.
Ha molte idee anche stravaganti ed originali che non sempre seguono fedelmente quelle della fiaba (carina ma tuttavia un po' assurda l'idea della ninfa dei boschi la cui vita appare addirittura sacra e la cui identità è assai ambigua - cosa ne poteva sapere infatti il principe di star dando la caccia proprio alla sua sposa?) e si arricchisce di citazioni cinematografiche e di allegorie molto gustose e significative, ma non sa andare al di là di questo. Possiede infatti una bella confezione, ma ben poca essenza. Le scenografie sono meravigliose, ricche di dettagli assai suggestivi e le naturali ambientazioni gotiche prescelte sono davvero incantevoli (sembrano rifarsi al cinema di Tim Burton, è vero) e la sceneggiatura sovrabbonda di riferimenti alla tradizione letteraria classica, ma tutto questo non basta comunque a permettere a questo film di andare oltre l'apparenza ed il fattore estetico.
Il suo problema infatti è quello di risultare privo d'anima.
Le battute dei personaggi non fanno sognare e non incidono mai, ma sono anzi spesso difficili da digerire perchè non hanno quasi mai nulla di veramente poetico, fiabesco e benevolo. I protagonisti risultano quasi tutti freddi ed antipatici. La stessa Belle è insofferente, rigida, trattenuta ed incapace di rivelarsi accattivante. E' un'"eroina" insipida che non ispira nulla, per non parlare delle sorelle, a dir poco odiose e veramente insopportabili per l'intera durata della pellicola. Solo il padre di Belle e il principe tramutato in bestia non risultano antipatici, ma sono anche loro poco caratterizzati e quindi poco interessanti. Ce ne fosse stato almeno uno, e dico uno solo, di personaggio intrigante ed affascinante, ma niente...
Tutto il resto inoltre, musiche comprese, non funziona sotto nessun livello neanche poichè risulta inconsistente e di modesta efficacia. Perfino le varie trovate e sfumature surrealitiche che riescono a donare una dovuta e necessaria atmosfera magica alla storia non rendono abbastanza poichè portate anch'esse con freddezza sullo schermo - neppure la scena in cui il padre di Belle resuscita grazie all'essenza magica della bestia emoziona, ma anzi appare un po' assurda e fuori luogo, mentre i vari flashback che illustrano la vita del principe prima che subisse la maledizione per aver ucciso la ninfa dei boschi, sono alquanto confusionari e giostrati con fretta ed insofferenza attraverso dialoghi banali e trascurabili.
La trama dal canto suo non scorre sempre fluidamente a causa come detto prima di una narrazione spezzata e purtroppo è molto meno coinvolgente di quel che avrebbe potuto e dovuto essere. Manca di pathos e di vitalità (scena del ballo compresa ahimè che ha invece sempre emozionato in tutte le versioni cinematografiche precedentemente realizzate, compresa quella disneyana), con un epilogo che si rivela piuttosto scarno di contenuti e che rappresenta forse il punto culminante della sua biasimevole incapacità di emozionare gli spettatori poichè freddo anch'esso e per giunta privo della scena più influente in cui si sarebbe dovuti assistere all'emozionante trasformazione finale della bestia in principe ed al suo avvicinamento romantico con Belle. Si assiste invece ad un freddo bacio ed abbraccio finale avantitempo tra i due protagonisti che ormai sono già sposati e che non si capisce proprio come abbiano fatto ad innamorarsi poichè anche la fase o scena d'intermezzo in cui questo avrebbe dovuto essere mostrato, è del tutto assente. Belle infatti passa di colpo dall'odio all'amore verso il principe-bestia senza che venga mostrato come, quando e perchè sia successo che i suoi sentimenti per lui siano cambiati.
Tutto troppo poco approfondito, sconclusionato e di debole impatto emotivo perchè possa funzionare e francamente un buon film non può sopravvivere solo di effetti speciali e di belle scenografie poichè l'impatto visivo conta, è vero, ma fino ad un certo punto se per caso tutti gli altri elementi chiave vengono a mancare.
Film dunque veramente mediocre e carente, molto male interpretato, inutilmente citazionistico fino all'estremo e pseudo-poetico, da rifare in molti punti insomma e se per caso non lo avete ancora visto, sappiate che non vi siete proprio persi nulla...
E' solo bravo a citare il cinema d'autore e le tradizioni letterarie classiche, ma non ha uno stile proprio e non sa dare anima ai film, o almeno in questo caso non c'è riuscito affatto.
Sopravvalutato. Non capisco come facciano a scritturarlo in progetti cinematografici come questo. E' amorfo, imbalsamato e tutt'altro che espressivo come attore. La sua interpretazione monocorde del principe-bestia non emoziona in alcun momento.
Insipida ed irritante a volte. Una scelta davvero sbagliata per il ruolo di Belle.
Passabile.
Insipida ed incapace di emozionare come tutti gli altri elementi del film - fatta eccezione per le scenografie.
Molte cose.
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