Regia di John Wells vedi scheda film
Il modello della famiglia americana disfunzionale è vecchio come il cucco, trito e abusato: basterebbe citare film come Il gigante, Come le foglie al vento, A casa dopo l'uragano, Chi ha paura di Virginia Woolf? e Che fine ha fatto Baby Jane. Qui non siamo neppure a una variante del genere: morto suicida il vecchio padre (Shepard), nella casa della madre malata di cancro (Streep) si riuniscono le tre sorelle, i loro compagni e parenti assortiti. L'occasione si trasforma in una miscela di accuse e contumelie di tutti contro tutti, tra vecchi rancori mai sopiti, storie di amanti e pure il parente pedofilo.
Scritto con il piede destro da un mancino che ha anche preso il premio Pulitzer (Tracy Letts), il film è un'accozzaglia intollerabile di prudori e pruderie, con due delle attrici più transgender di Hollywood (Julia Roberts e Juliette Lewis) impegnate a contendersi lo scettro della più odiosa. Il tutto in un quadro nel quale la regia scompare completamente per mettersi al servizio di un drappello di attori che, come dicono gli inglesi, tendono all'over-acting, finendo col sembrare tutti delle macchiette.
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