Regia di Stephen Frears vedi scheda film
'Philomena' è un film che pur partendo da una storia vera ed alquanto interessante - nonostante gli snodi finali, aggiunti di sana pianta per avvalorare la 'tesi' propugnata - ha il suo punto debole a mio avviso nella messa in scena un po' spenta di Stephen Frears, non proprio a suo agio in questa 'crociata' contro le suore del convento di Roscrea, in Irlanda, ree di aver sottratto a tante giovani madri, oltre alla Philomena del titolo, i loro figli perché 'nati dal peccato' ed averli poi dati in affidamento o adozione.
Frears pare sempre incerto se affondare o meno il colpo sull'istituzione cattolica macchiatasi di atti così spregevoli e la ricerca del figlio della protagonista (Judi Dench, brava ma non certo memorabile come nella maggior parte delle sue performance) si trascina un po' stancamente tra momenti altamente drammatici, come la scoperta dell'identità del figlio della donna, che sembrano però inseriti a caso, ad altri intermezzi più distesi e quasi da commedia, fatti da duetti tra Philomena e il giornalista caduto in disgrazia (l'ottimo Steve Coogan, anche coautore della sceneggiatura) che la accompagna nella ricerca del figlio perduto - la parte più riuscita del film - assieme alla critica del cinismo di un certo tipo di giornalismo, che punta più al sensazionalismo e al facile scoop piuttosto che all'approfondimento del tema trattato.
Frears pare ormai aver smarrito la verve dei suoi anni migliori e il film scorre tra alti e bassi a livello di ritmo, nonostante la breve durata, con un taglio stilistico più da fiction televisiva di buon livello che da grande cinema, mancante di una certa 'durezza' che generalmente necessitano lavori che affrontano certi temi così 'scabrosi'. Meglio un 'Magdalene' dello schieratissimo Peter Mullan - pur con alcune riserve sulla veridicità o meno della totalità dei fatti narrati - che prodotti così incerti su come procedere.
Voto: 6.
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