Regia di Laurence Olivier vedi scheda film
Il Reggente di Carpazia cerca il divertimento di una notte, ma potrebbe forse trovare l'amore di una vita. Ironia, sentimento e un pizzico di malinconia in una commedia finissima, con la classe impareggiabile di Olivier e il fascino meraviglioso di Marilyn. Voto 9.
I Balcani, la regione geopoliticamente instabile per antonomasia, e l'adolescenza, l'età turbolenta; con entrambi i grattacapi si trova ad avere a che fare il Principe Reggente di Carpazia (Laurence Olivier), vedovo, il cui figlio sedicenne e ribelle salirà al trono al posto suo una volta raggiunta la maggior età, mentre tumulti rivoluzionari sobbollono vivacemente in pentola. Con tanti pensieri per la testa lo statista, in trasferta a Londra col figlio per l'incoronazione del collega Giorgio V del Regno Unito, cerca di distrarsi facendo la piacevole conoscenza dell'avvenente showgirl Elsie (Marilyn Monroe): l'incontro lo coinvolgerà molto più del previsto. Come interprete Laurence Olivier dà una dimostrazione di padronanza assoluta di ogni registro, dal drammatico al comico; come regista coglie la magia del grandioso evento del rinnovarsi della monarchia britannica (il film è del 1957 e non era lontano il ricordo della fastosa cerimonia del 1953 che incoronò Elisabetta II) conferendogli una sfumatura di malinconia: il protagonista partecipa a questo passaggio di consegne con la consapevolezza che presto toccherà anche a lui lasciare la scena ad altri, e soprattutto che è rimasto poco tempo nella sua vita per essere felice, cosa che non ha mai sperimentato; la sola persona che riesce a comprendere queste sue amarezze, e a dargli una nuova prospettiva su ogni cosa, è Elsie. In questo ruolo Marilyn dà prova di un talento non inferiore alla bellezza, abbandonando, ogni volta che la sceneggiatura lo consente e lo richiede, la maschera su cui ha basato la carriera, e aprendosi a un'espressività più sincera e dolente, ma sempre misurata. La trama è una delle non poche rielaborazioni cinematografiche ("Cosetta", 1927, "Sabrina", 1954, "Pretty woman", 1990 etc. etc.) della fiaba di Cenerentola, con tanto di ballo reale; per il mescolarsi di affari di stato e affari di cuore l'affinità maggiore del film è con l'epigono "Il presidente-Una storia d'amore" (1995), un gioiello poco considerato, forse l'ultimo esponente di un genere che purtroppo sembra non aver passato la soglia del nuovo millennio, quel tipo di commedia sentimentale rarefatta che, con garbo e finezza, era capace di raccontare qualcosa di prezioso e impalpabile, come il nascere di un sentimento.
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