Regia di Alexander Zeldovich vedi scheda film
un film noioso che mi ha comunicato una quasi insopportabile arroganza di pretendere di raccontare una città. ed è pure possibile che l'abbia fatto, non conoscendo io la capitale della ex unione delle repubbliche sovietiche. fotografato ottimamente con l'uso insistito di colori accesi che lo ha fatto assomigliare ad uno di quei film che vogliono raccontare una storia in una fantascienza prossima e accompagnato dalle belle musiche di leonid desyatnikov, il film molto faticosamente racconta di una famiglia allargata(non si sa bene chi è la figlia di chi e chi sta con chi)che intrallazza faticosamente nella mala-vita moscovita del dopo crollo cortina di ferro. tra i sogni megalomani del mafiosetto mike di costruire un grandissimo teatro per la danza russa, al locale di irina alcolizzata specializzata nel fare debiti, alle due sorelle masha e olya l'ultima delle quali cantante nel locale e pazza col pedigree. nel mezzo lev, contrabbandiere con il vezzo di scoparsi le donne nei modi e nei luoghi meno ortodossi che rivelerà sorprese. mah?... più che l'incubo del mix vecchio comunismo e nuovo capitalismo rapace, ho percepito una fastidiosa noia mista però ad un palese ebetismo di personaggi che vagano da un posto all'altro senza sapere, vedere, conoscere o reagire.
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