Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
Brutta cosa fare il tutore della legge in un ambiente in cui la corruzione è la moneta di scambio di ogni rapporto, e il sistema premia chi gioca sporco: Sidney Lumet torna sul luogo del delitto sette anni dopo il successo internazionale di "Serpico", con un poliziotto dalla coscienza macchiata che , schiantato dalla pressione psicologica e da un conflitto morale, decide di mettersi a denunciare tutti i compagni di intrallazzo. Benchè piuttosto lungo e in sospetto di prolissità in qualche passaggio, "Il principe della città" ha il merito di una scrupolosità serissima, e Lumet dà il suo meglio nel descrivere le difficoltà, oltre che pratiche, tipo cercare di non rimanere ammazzato dagli ex-amici, pure comportamentali, del protagonista ( un intenso Treat Williams) che si ritrova con la consapevolezza delle conseguenze del proprio gesto: inoltre, l'autore di "Quinto potere" mostra l'insensibilità di funzionari che , per una promozione, lasciano in balia delle onde chi si è fidato e ha parlato, cosa, a detta dei pentiti di mafia o altro, spiacevolmente frequente. Un film da seguire attentamente, prendendosela calma, molto interessante.
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