Regia di Edoardo Leo vedi scheda film
A quasi quarant’anni, un impenitente scapolone scopre di avere una figlia 17enne, naturalmente problematica, che gli si presenta alla porta accompagnata dal giovane nonno fricchettone. La vita dell’uomo è sconvolta, ma non solo in negativo, anzi.
A quarant’anni Edoardo Leo scrive (con Massimiliano Bruno ed Herbert Simone Paragnani) e dirige questa storiella di un quarantenne scapolone sciupafemmine che si ritrova fra capo e collo una figlia quasi maggiorenne, problematica e – ça va sans dire – in tante cose più sveglia e più saggia del padre. Un film già visto, si penserà subito: e a ragione, poiché di cliché la trama di Buongiorno papà abbonda e, dal primo all’ultimo fotogramma, non c’è mai una reale svolta o una singola scena capace di stupire, di incuriosire lo spettatore. Non manca ovviamente neppure il luogo comune dell’uomo adulto che vuole approfittare della ragazzina, certo, ma un po’ tutto il copione è scritto con mano estremamente leggera. Opera seconda di Leo come regista, la pellicola è dignitosamente confezionata e vanta una discreta coppia di caratteristi al centro della storia, quali Raoul Bova e Marco Giallini, mentre Leo si riserva un ruolo leggermente defilato e, in parti via via meno importanti, troviamo la giovanissima Rosabell Laurenti Sellers (figlia d’arte, non male la sua prova), Nicole Grimaudo, Ninni Bruschetta, Paola Tiziana Cruciani, Mattia Sbragia e Giorgio Colangeli. A ogni modo Edoardo Leo ci prenderà gusto e tornerà dietro la macchina da presa già due anni più tardi, con Noi e la Giulia (2015). 3,5/10.
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