Regia di Edoardo Leo vedi scheda film
Protagonista di questa commedia e' il personaggio di Andrea, interpretato da Raoul Bova, un giovane quasi quarantenne dedito al lavoro, a fugaci avventure con belle donne, e, in generale, a godersi la vita evitando le responsabilita' connesse a quell'eta'. Ad interrompere questa condotta di vita ci pensa Layla, una ragazza diciassettenne che si presenta alla porta di casa sua, dichiarandosi sua figlia, frutto di una brevissima relazione estiva con una donna, da poco deceduta per malattiva. La giovane e' accompagnata da Enzo, il nonno materno, un musicista vagabondo, spirito libero ma saggio. Il regista, nonche' attore, Edoarddo Leo concentra la propria attenzione sul percorso che l'animo del protagonista si trova a dover compiere trovandosi improvvisamente alle prese con la paternita'. Il suo e' in principio un atteggiamento di rifiuto del proprio ruolo e delle responsabilita' che esso comporta. In un secondo momento, rimanendo piu' fortemente coinvolto nel rapporto con la giovane, la quale non chiede altro se non di conoscere il padre che le e' mancato nei suoi diciassette anni di vita, vive un momento di crisi, determinato anche da una presa di coscienza della scarsa considerazione che egli ha delle persone che lo circondano: l'amico del cuore e coinquilino, relegato nel ruolo di eterno secondo; i genitori, trascurati; le donne, un semplice passatempo; uno stagista da "tiranneggiare" sul posto di lavoro. Trovandosi infine ad essere respinto da una donna che corteggia, allontanato dai propri cari e sconfitto nel proprio competitivo ambiente di lavoro, ammette, prima con se' stesso, poi con gli altri, i propri errori, e tenta con umilta' di rimediare. Il film ha un buon ritmo per i primi due terzi della durata, poi inizia a sfilacciarsi un po'. Nonostante alcuni momenti tristi, il finale positivo e' assicurato. Bravi sia Raoul Bova, sia Marco Giallini, sia Edoardo Leo. Una buona commedia, interessante per il soggetto, a tratti commovente.
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