Regia di Edoardo Leo vedi scheda film
La maggior parte dei volti della commedia italiana, sono ormai noti ai più e sfruttati in molteplici occasioni. Raoul Bova, Marco Giallini ed Edoardo Leo, sono sicuramente tra questi. Se gli ultimi due sono stati finora sinonimo di qualità, del primo non si può dire altrettanto. Ma, sarà la buona regia di Leo, al suo terzo lungometraggio, sarà l'influenza dei due colleghi di superiore manifattura, in questa pellicola, sembra a suo agio e, almeno a tratti, finanche espressivo. La storia di un uomo di discreto successo, incallito donnaiolo, che si ritrova ad essere padre di un'adolescente peperina, senza la volontà di esserlo. L'accettazione delle proprie responsabilità avverrà attraverso l'amore che scaturisce solo da un figlio. Qualcosa di piuttosto visto, magari attraverso l'utilizzo di una forma più semplice ma forse meno efficace di questa pellicola che resta comunque tappezzata di perbenismo comune e con troppo poco sentimentalismo. In conclusione nulla di rilevante, non fosse per la prova di Giallini, simpatico nonno dark-rock che trasuda valori e saggezza facendo sorridere riflettendo. Null'altro da dichiarare.
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