Regia di Edoardo Leo vedi scheda film
Nella vita di Andrea, uno scapolone sciupafemmine (Raoul Bova), irrompe un’inattesa figliola, nata da una relazione di 17 anni prima. Con lei l’istrionico nonno (Marco Giallini), che solidarizza con l’amico del cuore di Andrea, Paolo (Edoardo Leo). Ovviamente la vita dell’ignaro padre cambia, nonostante le resistenze dell’uomo.
Tutto telefonato, già visto, scontato. È il classico film in cui tutti i personaggi, rispetto all’inizio del film, al termine della pellicola risultano cambiati, ovviamente in meglio. In cui i rapporti tra estranei combaciano come se si conoscessero da sempre. In cui le tensioni svaniscono in una nuvola da cui viene fuori l’inevitabile happy end.
I sentimenti prevalgono sul lato comico delle vicende (in cui Giallini spadroneggia) con un mucchio di moralismi perennemente nell’aria. Il risultato è una strana mistura che convince poco.
L’Edoardo Leo regista è purtroppo solo lontano parente dell’attore, esilarante ad ogni posa e dal cui sfogo drammatico nei riguardi dell’amico nasce l’unica scena realistica di tutto il film.
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