Regia di John Hyams vedi scheda film
Capitolo finale della saga degli UniSol, per il momento, Il giorno del giudizio sposta in avanti le possibilità di una serie spentasi subito dopo il capostipite diretto da Emmerich, I nuovi eroi. John Hyams, figlio di Peter, innesta nel plot elementi dickiani degni di Atto di forza ed evoca fantasmi conradiani-coppoliani nel personaggio di Deveraux, interpretato da un Van Damme pelato che evoca rispettosamente i manierismi di Brando.
Esempio della libertà che una serie giudicata ormai priva di possibilità d’innovazione può invece offrire a un cineasta in grado di rischiare e di giocare contro attese e cliché, il film è pura serie B. Feroce, crudele, politica. Il sangue scorre generoso. I colpi fanno sempre male. Coreografie mai banali. Niente ironia di secondo grado. Si respira aria di Lewis Teague, Craig R. Baxley. Con punte di cattiveria memore del William Lustig di Vigilante o del James Glickenhaus di Exterminator. Quasi una guest star, Van Damme è sostituito degnamente da Scott Adkins, autentica rivelazione marziale. Hyams prende maledettamente sul serio la materia e compone un sontuoso de profundis per una serie che finalmente trova i suoi accenti più autentici. Il giorno del giudizio si colloca sulla sottile linea che separa serie B da budget più sostanziosi, conservando tutta l’energia combat dei veri maverick. Ed è nelle retrovie che si combatte sul serio per un cinema di genere in grado sia di omaggiare archetipi sia di reinventarli nel segno del puro piacere del racconto.
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