Regia di Francis Lawrence vedi scheda film
Spesso un film veramente bello ti lascia senza parole, nel senso che non riesci a dire nulla che sia all'altezza di esso. Mi era successo con Prisoners del quale continuo a non scrivere nulla perchè non so da che parte cominciare. Ora con Hunger Games è diverso perchè quasi nessuno è entusiasta del film quindi è ora di "aprire il discorso". Il dettaglio più evidente è l'uso del colore vivido per tutta la durata del film; poi i primi piani insistenti sui (super-attraenti) protagonisti; ancora la familiarità con la storia: quando Katniss è ansiosa trasmette l'agitazione attraverso lo schermo. Un po' per la capacità espressiva di Jennifer Lawrence ma anche per la genuinità della storia che non può non coinvolgere lo spettatore. Citando l'attrice non si può non apprezzare il suo lavoro: rispetto al primo film è migliorata visibilmente come interpretazione e se devo essere sincera vederla così mi da molta soddisfazione perchè vuol dire che l'Oscar l'ha meritato anche in prospettiva dei suoi lavori futuri.
L'alchimia che si crea tra i personaggi è un elemento che crea luminosità in mezzo all'oscurità della trama: è come l'acqua nel deserto, crea speranza. Ciò spaventa il presidente Snow che cerca in tutti i modi di danneggiare la nostra eroina cercando di evitare che la gente la prenda come esempio. Poi c'è la storia d'amore...anzi LE storie d'amore...Durante il primo film tifavo per Gale (Liam Hemsworth, fratello di Chris ossia Thor) perchè era così scandaloso che avessero diviso i due amanti. In questo secondo capitolo non si può fare a meno di tifare per Peeta (Josh Hutcherson) che ama Katniss e non essendo corrisposto deve limitarsi a fingere con lei una relazione per aggrazziarsi il pubblico... "Storie da liceali" è il pensiero che va per la maggiore ma io non condivido. Se per tutto il film fossero sempre e solo nell'arena ad azzannarsi a vicenda nessuno lo guarderebbe. Invece la presenza di una storia d'amore ostacolata, del patriottismo di Katniss e di una manciata della già citata speranza creano pubblico. Non si dovrebbe criticare ciò che ci stimola ad andare al cinema. Si può criticare la violenza gratuita espressa dal film, certo, potrei essere d'accordo ma il resto è puro intrattenimento. Vorrei ancora appoggiare la scelta di accompagnare i titoli di coda con la canzone Atlas dei Coldplay in cui la frase I'll carry your world sembra una dichiarazione di Peeta o Gale a Katniss come segno di fedeltà e sostegno. Complessivamente trovo il film straordinario ed emozionante e a mio parere merita un 9,5.
Quando Katniss e Peeta sembrano uscire dalle grinfie degli Hunger Games il presidente Snow decide di riportarli nell'arena insieme ai passati vincitori degli altri distretti. Ricomincia lo spargimento di sangue, la paura di doversi uccidere l'un l'altro ma sembra nascere un sentimento tra i due protagonisti.
Perfetta: firmata James Newton Howard, sette volte candidato all'Oscar e collega di Hans Zimmer.
Nulla, prendere un libro del genere e trasformarlo in film è già un'impresa ardua.
Il regista di Io sono leggenda e Come l'acqua per gli elefanti se la cava bene e sarà il regista dei capitoli finali. Ha azzeccato tutto: durata, cast, immagini, suoni...
Ottima! A 23 anni è un'attrice rivelazione, umile, simpatica, grezza ed espressiva.
Molto brava, la parte di Effie è recitata egregiamente.
Nonostante la sua scarsa presenza nel film quando c'è si vede: è imponente, come suo fratello Chris dopotutto.
Mi piace il ragazzo, il giovane Peeta è molto apprezzabile.
Ambiguo, come ogni suo personaggio. Se la cava bene ma è difficile capire da che parte sta...
Molto bravo, non tanto saggio ma colpisce nel dare l'ultimo consiglio a Katniss: Resta viva.
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