Regia di Francis Lawrence vedi scheda film
L'attesa per il film che ha sostituito Twiglight nei cuori di migliaia di ragazzine era a dir poco spasmodica. Stiamo parlando infatti di "Hunger Games: La ragazza di fuoco" saga a puntate incentrata sulla figura di Katniss Everdeen, ragazza qualunque costretta a trasformarsi in una macchina da guerra per salvare famiglia ed amici dalle minacce del presidente Snow leader di Capital City, entità da cui dipendono le sorti di un umanità soggiogata e costretta in condizione di semi schiavitù. Vincitrice dei famigerati Hunger Games Katniss è chiamata a fare il tour dei vincitori che Snow vuole sfruttare per offrire a l'empatia della ragazza e la potenziale love story con il compagno d'avventura Peeta per cercare di raffreddare il malumore che si respira nelle province dell'impero. Una strategia che si trasforma in un boomerang per le titubanze di Katniss di appoggiare le richieste del dispotico mentore deciso a disfarsi della ragazza incidendo un edizione straordinaria della mortale.
Raccontata in questo modo il nuovo episodio di Hunger Games rischia di sembrare privo di qualsiasi interesse ed è' pur vero che tolte due sorprese invero decisive ai fino della saga e su cui perciò preferiamo sorvolare il plot ripete in maniera pressoché identica la trama del film precedente con una lunga introduzione chiamata a riportate lo spettatore nel clima emotivo della storia a fare da apripista alla sezione più spettacolare e drammatica, quella che permette di ammirare da una parte il potenziale bellico del nemico, trasposto nelle possibilità del dispositivo messo a punto per animare la sfida e dall'altra il percorso a tappe che permetterà alla protagonista di salvarsi la vita sopravvivendo agli attacchi degli altri concorrenti. Si potrebbe scrivere all'infinito sul valore di un prodotto confezionato per suscitare l'attenzione del grande pubblico. Più interessante invece e' ragionare sulle sue caratteristiche, e cioè su la professionalità degli attori, tra i quali si distinguono alcuni premi Oscar, capaci di calarsi senza ritrosie nei meccanismi di un film che in qualche modo mette in scena la società dello spettacolo parodiandola attraverso i duetti che il ciarliero presentatore dello show mette in scena introducendo i vari concorrenti; oppure i riferimenti alla dicotomia tra finzione e realtà proposta da una trama che si sviluppa secondo modalità da reality, con attivazione create ad arte, alleanze in corso d'opera e soprattutto la partecipazione attiva dei cittadini/ spettatori, dentro e fuori lo schermo ( e qui il riferimento al metacinema e' quasi scontato) usufruitori finali senza i quali non esisterebbe alcuno spettacolo. Se invece parliamo di cinema registriamo un calo sul versante della action, dovuta probabilmente alla necessità di preparare il terreno per il gran finale che confluirà nel terzo episodio della serie. Tra molte ripetizioni e qualche novità "Hunger Games" - La ragazza di fuoco- da il meglio di se nelle sequenze conclusive dove le sorprese (peraltro conosciute a menadito dalle fan dalla lettura dei romanzi di Suzanne Collins da cui il film è tratto) si sposano con una reale progressione del narrato. Interpretato da una Jennifer Lawrence leggermente indurita nello sguardo "La ragazza di fuoco" e' a tutti gli effetti un film di transizione, che però non mancherà di aumentare lo score del botteghino.
(icinemaniaci.blogspot.com)
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