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The Wolf of Wall Street

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su The Wolf of Wall Street

di tobanis
9 stelle

Scorsese, che già di suo è un mito senza se e senza ma, ha carta bianca: fai pure quello che vuoi. Il risultato non poteva che essere magnifico. La storia (vera) è quella di un tipo che dal nulla fonda una compagnia di broker, quei tizi che ti piazzano investimenti, magari redditizi, magari dei bidoni colossali. Loro ci fanno un sacco di soldi, in ogni caso, tu, magari no, e magari vieni proprio truffato. Il protagonista in questione ne truffò centinaia, diventando ricco in maniera evidente e pacchiana, toccò l’apice, e poi venne giù a precipizio. Scontata una leggera galera (fece nomi e cognomi per evitare molti anni) e pagati 100 milioni circa alle vittime, ora fa il “motivatore”, essendo un piccolo genio in quello (e nel vendere e nel fare soldi). Nel film è Di Caprio, che qua raggiunge vette di bravura non ancora mai raggiunte (e pure è un bravissimo attore). Neanche qua vincerà l’Oscar, e si può consolare perché è in fantastica compagnia. Il film era poi candidato ad altri Oscar importanti (film, regia, etc…) ma su 5 non ne vincerà uno. Il film è decisamente vietato: sesso in tutte le occasioni, orge comprese (certo, non è porno, ma ci sono nudi in tutte le posizioni); droga, in ogni occasione, di ogni tipo, in quantità industriali. Messaggi scorretti ai giovani: beh, in pratica ci sono solo messaggi sbagliati. Il sunto è: sii carogna, fai un sacco di soldi, diventa un drogato e scopa tutto quello che ti passa vicino. Il film è spesso umoristico, anche in situazioni che magari sfuggono allo spettatore meno attento. Ad esempio, quando i boss discutono del lancio di nani verso un bersaglio, dove rimarranno attaccati col velcro. Se immaginiamo la scena da fuori (che non viene inquadrata), avremmo visto gli impiegati che guardano la sala riunione, dove i boss sono impegnati in una importante riunione, chissà cosa staranno decidendo. Il lancio dei nani, ecco cosa discutevano. Altro esempio, ai limiti del grottesco, il padre invita il figlio a darsi una regolata, a pensare al matrimonio….e finiscono a parlare delle patatine rasate, e che anche il cespuglio ha il suo perché. Il film dura tre ore circa che volano, grazie anche alla regia che propone un po’ tutti gli stili esistenti, mantenendo un ritmo e un interesse fuori dal comune. Il cast è composto da attori tutti molto bravi, alcuni anche solo per un cameo o poco più (vedi Matthew McConaughey, che poi “fregherà” l’Oscar a Di Caprio). Insomma, il classico filmone da vedere assolutamente. Così come hanno fatto in molti al cinema, dove è stato un successone, malgrado fosse costato uno sproposito. Per me, film da 9.

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