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The Wolf of Wall Street

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Wolf of Wall Street

di luca826
9 stelle

Penso che mi ci vorrà una seconda visione per metabolizzare questa 'mazzata' dalla durata monster... Scorsese prosegue dai palazzi demoliti del magistrale finale di Casino. Già Asso/De Niro era un 'diversamente' gangster, ora Di Caprio/Belfort non appartiene alla malavita ma eguaglia e supera il predecessore nella metodologia razionale e amorale di accumulo del denaro e nel 'e chi ci vuole vivere nel mondo normale!'. Non è un caso che il regista piano piano si allontani dall'universo mafioso per abbracciare il concetto ultimo e pessimista che la società capitalistica è malata e oppressa al suo interno e non può guarire. E' una questione esistenziale e non morale, i protagonisti vogliono vivere e basta. In The Wolf of Wall Street ci troviamo di fronte a degli sciagurati ma che vogliono emanciparsi e ad elevarsi ed è disarmante. Questi individui somigliano più a delle rockstars che a dei criminali... E i territori psicologici sono proprio quelli. Ma sono i dollari che ci riportano nella sfera del crimine e poi il potere, la lussuria, l'egocentrismo ma soprattutto una disperata e fottuta voglia di non 'sprecare' la vita senza godersela, una sfida alla frustrazione dell'uomo comune. Ecco un'altra faccia dell' American Dream, ed è qui che ritorna il concetto del rock & roll e degli eterni bambini e Martin in tutti questi argomenti ci sguazza... Così il suo sguardo da tragico e melodrammatico (come in Goodfellas e Casino per esempio) diventa divertito, ogni barlume di giustificazione che non sia quella di un 'voglio tutto adesso!' svanisce, questi disperati riflettono il delirio di un'intera società e forse in fondo affrontando il senso della vita, l'evoluzione ultima dell'umanità. La visione dunque diventa cupa, ma si ride e sotto le irresistibili vesti di toxic-movie (diventerà un classico per i tossici e i lussuriosi frustrati di tutto il mondo al pari di Trainspotting, Paura e Delirio a Las Vegas e le montagne di coca di Tony Montana/Pacino e già gli ottimi incassi lo dimostrano) ci troviamo di fronte ad uno dei punti d'arrivo della poetica scorsesiana. Sì meno sofisticata (mancano i famigerati piani sequenza chilometrici e c'è più computer grafica) ma sempre portentosa e superba (le luci, il montaggio, il cinema vero insomma...). Adrenalinicamente una pura botta di anfetamina cinematografica!

 

Fra i tanti momenti cult voglio segnalare un clamoroso McConaughey che semplifica in poche parole il segreto di un buon broker:

 

-E come lo fai questo cazzo di lavoro? Cocaina e troie amico mio...

 

Memorabile. Porca miseria non l'ho visto al cinema!!!!

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