Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Film dai toni tragi-comici in cui Leonardio Di Caprio fa da mattatore in modo eccellente.
Interpretazione davvero magistrale e naturale la sua, di un impiegato qualunque di Wall Street, che affetto dalla febbre dell'oro, si trasforma in un drogato megalomane e sessuomane, iperattivo, schizzato e pieno di tic.
Vive di eccessi, truffe e sregolatezze. Nemmeno la nascita dei figli lo aiuta a cambiare finché, rimasto vivo in un viaggio in mare, durante una tempesta, comprende il valore della vita e tenta di darsi una regolata. Inizia a fare il pentito e la sua vita sentimentale va a rotoli con varie conseguenze.
Il film è ispirato alla vera storia di Jordan Belfort, un broker newyorkese, e sebbene abbia molto di drammatico, ci sono momenti in cui fa ridacchiare. Possiede una comicità involontaria, e stilisticamente, mi ha ricordato "Blow" ma anche "Paura e delirio a Las Vegas" con Johnny Depp.
L'irresistibile autoironia di fondo arricchisce la narrazione nevrotica e logorroica, che rende curiosa e intrigante l'opera.
La trama è ridondante, ma il copione è ben scritto, con dialoghi brillanti e scene ben interpretate.
La regia di Scorsese è attenta e vitale, ma un po' troppo sopra alle righe, bisogna ammetterlo; il ritmo è incostante, soprattutto nel secondo tempo la storyline viene tirata molto per le lunghe e comincia ad appesantirsi (il film ha una durata un pochino estenuante), ma si sopporta se il genere piace.
Frasi e termini volgari fioccano di continuo, i nudi si sprecano, e forse tutto questo a un certo punto diventa seccante, eppure eppure val la pena seguire sino alla fine. Se non altro per conoscere o scoprire i retroscena del mondo della finanza.
Film godibile nel complesso.
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