Regia di Olivier Nakache, Eric Toledano vedi scheda film
Recuperato dal meritato oblio distributivo dopo il successo di Quasi amici (perfetto prodotto tra il popolare e il populista, pieno di un sentimentalismo pavloviano e con simpatiche vesti progressiste a mascherare i retaggi colonialisti), Troppo amici. Praticamente fratelli, anno 2009, conferma retroattivamente quel che di negativo si muoveva nell’opera campione d’incasso del 2011. 3 fratelli della classe medioalta, 30/40 anni a testa, ognuno con la sua famiglia o con l’urgenza di costruirsela, ognuno troppo legato agli altri 2. Con la pacata Nathalie il marito Peter Pan e un figlioletto iperattivo, con il corruttibile Jean-Pierre una figlia talentuosa e una moglie con ambizioni d’alta borghesia, con la nevrotica Roxane un serafico medico nero frequentemente umiliato. Dopo una cena fatale, il diluvio di conseguenze: la famiglia (nucleo minimo che sta per Francia conservatrice) si frammenta e scopre il diverso: la zuccherosa farsa porta i protagonisti a convivere con ebrei, pakistani, gente della profonda banlieue. La trama taumaturgica fa sì che mentre lo Straniero viene compreso le ferite della Francia vengano lenite, che il piccolo mondo chiuso si confronti con il multiculturalismo mentre la coscienza si redime dai peccati. Ma l’Altro qui è solo sciocca caricatura, persino invadente e pervasiva. 2 o 3 battute riuscite, musica che dispensa coattamente emozioni, un finale che avresti voluto vedere in Tv per cambiare canale. Orrendo.
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