Regia di Olivier Nakache, Eric Toledano vedi scheda film
Prove generali per una commedia di successo. Qualche anno prima che esplodesse il fenomeno “Quasi amici”, la premiata ditta Toledano & Nakache gettava già le basi per un tipo di storia calibrata su valori familiari e melting pot. Una vicenda corale dalle velleità satiriche incentrata su dilemmi e nevrosi della classe benestante francese, un girotondo parentale orchestrato intorno a padri immaturi in cerca di identità, mogli schiave di status symbol, figli ipercinetici, fidanzati improvvisati, nonni casanova e così via. Qualche ideuzza stiracchiata s’intravede (la folle incursione nella comunità ebraica) e il cast sarebbe anche sufficientemente assortito ed affiatato ma la tematica dei parenti serpenti è ritrita e presto le rivalità di coppia – al centro di tutto abbiamo un fratello e due sorelle con i rispettivi compagni/e – vanno a risolversi nelle usuali dinamiche di genere che prevedono ricchi happy end dopo le immancabili crisi di circostanza. Non un brutto film ma niente che valga la pena di essere ricordato, nemmeno per il tanto celebrato Omar Sy qui alle prese con il personaggio più debole dell’intera produzione.
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