Regia di Olivier Nakache, Eric Toledano vedi scheda film
Operazione particolarmente furba (ma non certo meno apprezzabile – insomma, meglio tardi che mai) quella della Miramax che ripesca un film del 2009 diretto da Olivier Nakache e Eric Toledano, registi di quel Intouchables da noi intitolato Quasi amici che per forza di cose viene citato anche nella traduzione italiana di Tellement proches prendendo il nome di Troppo amici.
Se nel loro maggiore successo questo duo francese si è letteralmente imposto all’attenzione del pubblico internazionale stupisce che quest’opera abbia fatto molto poco; diciamolo subito: abbiamo a che fare con una farsa, ma non una farsa qualsiasi. Una storia di intrecci familiari ben inquadrati e delineati, talvolta esilaranti e talvolta patetici ma che hanno ben chiaro (lo scopriremo nel bellissimo finale) il loro punto di arrivo.
Alain è sposato con Natalie e non sopporta il suo costante attaccamento alla propria famiglia, questo perché lui è sostanzialmente un egocentrico con un passato da cabarettista e animatore, e che vede la sua vita andare sempre più alla deriva al contrario dei suoi sogni giovanili; la coppia ha due figli, uno pestifero e un altro (lo vedremo) che lo diventerà.
È un film che nonostante la cornice volutamente farsesca, basti pensare ai due quadretti che vengono a crearsi tra le case di Natalie, che ospita una famiglia di pakistani, e quella del fratello Jean-Pierre, invasa dalla comunità ebraica in cui è iscritta la figlioletta, che parla delle responsabilità dell’essere adulto messe a confronto con la spensieratezza che contraddistingue la gioventù. La critica sociale, più velata e volutamente nascosta in Quasi amici, qui si fa prepotente, soprattutto nella parte di Bruno, medico di colore costantemente scambiato per infermiere e/o camionista.
Insomma non c’è dubbio che questa coppia di registi farà strada nel mondo del cinema, d’altronde nel loro genere hanno già fatto scuola. VOTO : 7/10
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