Regia di Branko Schmidt vedi scheda film
Danko è un ginecologo senza scrupoli che pratica aborti illeciti in cambio di denaro. È vegetariano, mangia mele in continuazione, suona la batteria, sniffa droga, umilia o cerca di corrompere i colleghi. Passa su tutto e tutti, con una frenesia indomabile, pur di ottenere ciò che vuole.
Vegetarian Cannibal è il ritratto incisivo e a tutto tondo di un uomo, certo malvagio, ma non privo di qualità: proprio grazie alle sue competenze e alla sua astuzia il protagonista riesce a restare a galla e a cavarsela in ogni circostanza, sicché, alla fine, si finisce per guardare le sue malefatte con disgusto e ammirazione insieme. Danko è, insomma, una persona ben consapevole di come girano gli ingranaggi del mondo, e sa sfruttarli a suo vantaggio, mettendo da parte ogni scrupolo o regola morale. Il film, una parabola cruda senza epifania o redenzione, sconta a volte un filo di inverosimiglianza (possibile che nessuno lo acchiappi, malgrado quello che combina, che nessuno gliela faccia pagare?) ma cattura perché mette in scena un personaggio dalle mille sfumature, che non può che suscitare la nostra morbosa curiosità. Ritratto impietoso di una società corrotta e senza speranza alcuna, dove il fine giustifica qualunque mezzo.
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