Regia di Martin Brest vedi scheda film
Ebbene, oggi recensiamo Prima di mezzanotte (Midnight Run) di Martin Brest (Beverly Hill Cop, Scent of a Woman, Vi presento Joe Black).
Pellicola ascesa vertiginosamente nel tempo in termini di entusiastici riscontri presso pubblico e Critica ché, detenendo a tutt’oggi, una meritatissima, alta media recensoria del 72% sul sito aggregatore di recensioni metacritic.com, incassò parecchio e fu all’epoca candidata a due Golden Globe.
Ottenendo, difatti, le pregevoli nomination come Best Motion Picture - Comedy or Musical e per il miglior attore protagonista, Robert De Niro.
La cui performance, recentemente, è stata giudicata da Esquire, in occasione del 32.esimo anniversario della release date di Prima di mezzanotte, avvenuta infatti negli States esattamente il 20 Luglio del 1988, come il suo best comedic role di sempre. Vale a dire il suo migliore ruolo in una commedia brillante. Invero, Prima di mezzanotte (da non confondere, ovviamente, col similare titolo Fuga di mezzanotte (Midnight Express) di Alan Parker, cineasta col quale, peraltro, lo stesso De Niro girò lo stupendo Angel Heart - Ascensore per l’inferno assieme a Mickey Rourke) rappresentò sorprendentemente la primissima incursione di De Niro nel genere, per l’appunto, comedy dopo una carriera trascorsa a inanellare recitative prove magistrali e d’antologia di matrice profondamente drammatica in tutta un’impressionante serie di capolavori inarrivabili, filmati dai director più importanti della New Hollywood e non, per cui, ancora prima di compiere cinquanta primavere, arricchì superbamente il suo già prestigiosissimo, filmografico carnet.
Da qui in poi De Niro vi avrebbe preso sempre più maggiormente gusto, cimentandosi bizzarramente nei characters più strampalati e buffi da lui esibiti in commedie più o meno riuscite, non rinunziando naturalmente e ciclicamente a sfoderare la sua distinta classe attoriale di natura ed ascendenza prettamente impegnata in film più classicamente allineati al suo canonico mood più “serio” ed impeccabilmente egregio.
Alternandosi dunque tra film più leggeri e scacciapensieri come Terapia e pallottole e Ti presento i miei con tanto di relativi sequel esilaranti, efficaci o meno, fiacchi remake come Non siamo angeli di Neil Jordan e filmoni epici come The Irishman.
Proverbialmente, mutando stile di recitazione, caratura e/o impronta espressiva camaleonticamente in base al genere di pellicole da lui interpretate imperturbabilmente e grandiosamente col suo consueto, sfavillante stile inappuntabile.
Trama di Prima di mezzanotte:
il grintoso e impavido cacciatore di taglie Jack Walsh (De Niro), divenuto leggendario nel suo ambiente per via della sua stupefacente infallibilità e in virtù della sua encomiabile meticolosità e rapidità nel consegnare i criminali alla giustizia, viene incaricato d’acciuffare l’imbranato contabile Jonathan Mardukas, detto Il Duca (Charles Grodin), riportandolo da New York a Los Angeles. Mardukas infatti, imbrogliando un po’ le carte, come si suol dire, ha trafugato una bella somma di denaro a un boss malavitoso, regalando l’ingente somma di denaro perlopiù in beneficenza. E si è messo dunque nei casini. Walsh e Mardukas, dunque, scorrazzeranno per mezza America, inseguiti un po’ da tutti, compreso l’FBI.
Tra inseguimenti rocamboleschi, sparatorie mozzafiato e loschi intrallazzi poco puliti, Jack Walsh riuscirà a portare a termine la più difficile missione della sua spericolata carriera da uomo temerario ed avventuroso?
Inno all’amicizia virile, film deliziosamente elogiativo della solidale complicità, per l’appunto, amicale, Prima di mezzanotte fu scritto in maniera squisitamente geniale da George Gallo.
Col quale De Niro, assieme a Tommy Lee Jones e Morgan Freeman, recentissimamente è tornato a lavorare per l’imminente The Comeback Trail. Per il quale Gallo sarà invece non più sceneggiatore, bensì unicamente regista.
Charles Grodin compare anche in un cammeo in The Comedian con lo stesso De Niro.
Film di qualche anno fa, realizzato da Taylor Hackford, da noi purtroppo ancora inspiegabilmente inedito.
di Stefano Falotico
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