Regia di Roland Emmerich vedi scheda film
Un gruppo di mercenari guidati dall’anarco insurrezionalista Jason Clarke mette a ferro e fuoco la Casa Bianca e bracca il presidente Jamie Foxx. Ad aiutarlo resta solo un poliziotto, Channing Tatum, che nell’edificio sta cercando la figlia adolescente inquieta. Questo è il cuore di Sotto assedio. White House Down di Roland Emmerich, secondo titolo dell’anno (dopo Attacco al potere. Olympus Has Fallen) a raccontare la distruzione materiale della Casa Bianca. La sceneggiatura di James Vanderbilt ha fatto discutere perché Columbia Sony l’avrebbe pagata 3 milioni di dollari. Un prezzo fuori mercato: il modello è lo stesso di Trappola di cristallo (e di altri epigoni) solo che al posto del grattacielo della 20th Century Fox a Los Angeles c'è il palazzo della 1600 Pennsylvania Aveneu di Washington DC. Su entrambi i film soffia un vento teutonico: nel primo era tedesco il team di predoni guidati (magnificamente) da Alan Rickman; in Sotto assedio arrivano invece da Germania e Austria i realizzatori, dal regista ai produttori al musicista alla bravissima direttrice della fotografia Anna Foerster. Con le similitudini ci fermiamo qui: il campo da gioco è lo stesso ma Channing Tatum non è Bruce Willis. La sola cosa veramente interessante è il personaggio interpretato da James Woods, per il resto si naviga a vista nella muscolare prevedibilità di produzioni simili. Chi cerca esattamente quel che il film promette non resterà del tutto deluso.
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