Trama
Guerra sino-giapponese, 1939. Alcune infermiere, tra le quali la ventiquattrenne Sakura Nishi (Ayako Wakao), vengono assegnate a un ospedale militare di Tientsin. La capo infermiera Iwashima (Ranko Akagi) informa la ragazza che metà dei suoi nuovi pazienti sono realmente malati, ma che l'altra metà finge, per evitare di tornare al fronte. Incaricata, oltre che di assisterli, di scoprire quali di loro siano sani, la notte viene violentata da Sakamoto (Jotaro Senba), uno dei pazienti. La giovane riporta il fatto alla superiora, che decide di non tollerare oltre il comportamento del soldato, alla sua terza violenza su una infermiera, e nonostante l'uomo non sia ancora completamente guarito, lo rimanda al fronte. Poco dopo, Nishi viene trasferita in un ospedale vicino alle prime linee, dove il dottor Okabe (Shinsuke Ashida) è spesso costretto, per mancanza di mezzi, ad amputare gli arti a decine di uomini orribilmente feriti. Tra loro, Nishi ritrova Sakamoto, che la implora di perdonarlo ed aiutarlo. La ragazza cede e spinge il dottor Okabe ad effettuare una trasfusione che normalmente sarebbe stato diritto solo degli alti ufficiali. Okabe le chiede in cambio di raggiungerlo, la notte, nella sua stanza. Sakamoto muore, facendo affiorare dei sensi di colpa nell'infermiera, che si sente responsabile del suo ritorno al fronte. Raggiunto Okabe, il dottore non approfitta di lei, ha invece bisogno di iniezioni di morfina per sopportare l'orrore di una simile vita infernale, che lo fa sentire simile a un boia. Ritrasferita a Tientsin, Nishi cede alle strazianti richieste di contatto fisico e sessuale di un soldato che ha perso le braccia durante un'operazione del dottor Okabe, e che sospetta, nonostante sia guarito, che gli sarà impedito di rivedere la moglie, perchè le autorità non vogliono rendere nota la reale sofferenza che comporta la guerra. La ragazza giunge perfino a portarlo in un albergo per un rapporto sessuale completo, ammonendolo che però si tratta dell'unica volta che gli si concede. La notte stessa, il soldato si suicida gettandosi dal tetto dell'ospedale, lasciandole una lettera di ringraziamento e addio, facendo ulteriormente aumentare i sensi di colpa dell'infermiera. Nuovamente trasferita al fianco di Okabe, scopre di essersene innamorata, ed è pronta a seguirlo anche in una pericolosa missione che lo attende al fronte.
Note
Duro film antimilitarista, che si concentra più sulle sofferenze dei feriti, con particolari di crudo realismo, che sull'azione.
La pellicola è conosciuta internazionalmente col titolo Red Angel.
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