Regia di Giuliano Biagetti vedi scheda film
Il film dello spezzino Biagetti ha la struttura della commedia scollacciata, ma la sostanza di una commediola amarognola che sembra scappata da una costola, o meglio da una falange podale, di Amici miei. Infatti, l'erotismo è confinato alla sfera del sogno e della fantasia e gli oggetti del desiderio, che pure vi sono (Barbara Bouchet, Orchidea De Santis), rimangono tali e non concedono niente di quanto avevano ed avrebbero concesso in altre pellicole apparentememnte simili. Qui emergono gli umori fiorentini grazie ad una prestazione mattatoriale, eppure controllata, di Renzo Montagnani, autore di sogni sessuali mostruosamente proibiti e sempre pronto, al crepuscolo della giornata, a rifugiarsi nel tranquillizzante tran tran familiare.
Caso mai, uno dei difetti principali del film è un'eccessiva commistione dialettale, con il romanesco di Mario Carotenuto (sempre bravo, anche nei film più impresentabili) ed il piemontese cui sono costretti il toscanissimo Mario Pachi (visto al fianco di Benigni in Berlinguer ti voglio bene) e la pugliese De Santis.
In ogni caso, uno dei pochi film del genere che si possono guardare senza inorridire.
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