Regia di John Inwood vedi scheda film
Commedia virata al nero con protagoniste al femminile giustamente in rivolta e con gli uomini destinati a fare una brutta fine e non per caso ma per la loro inettitudine morale (traditori, violenti e privi di ogni scrupolo).
Qualche buon momento comico, ma il tipo di storia avrebbe consentito/richiesto di promuovere un maggiore istinto grottesco e poi qualche approssimazione di troppo fa il resto.
In un giorno Alex (Heather Graham) perde il lavoro e scopre pure che il suo uomo la tradisce.
Dopo un’aggressione in un negozio, è obbligata a frequentare una serie di incontri per mitigare il suo carattere e qui incontra Nikki (Amber Heard) e Stella (Jennifer Coolidge).
Tante donne con gli stessi problemi di aggressività tutte insieme, non è una buona idea e la loro vendetta contro gli uomini continuerà, ma poi Alex conosce un bravo ragazzo …
Sulla carta, il trio Heather Graham-Jennifer Coolidge (sì lei, la mamma di Stifler in “American pie”)-Amber Heard (provocante e dark) era da non trascurare e se poi il film non funziona a dovere non è certo colpa loro.
Purtroppo manca il ritmo, ma soprattutto, con lo scenario che si persegue, occorreva maggiore inventiva, a parte i luoghi comuni (l’ispettore fiscale sfigato, cattivo e con un sacco di free time) appare anche quella bontà legata all’amicizia come motore principale di tutto che fatica a collimare col tenore dello sviluppo.
C’è poi anche troppa semplificazione (tecnicamente ci sarebbe anche un risvolto investigativo, vabbè …), l’unico modo per reggerla a dovere era scivolare soavemente nel grottesco, ma vi si riesce solo estemporaneamente.
Anche l’idea di costruire il tutto a posteriori con le dichiarazioni di Alex sembra una scelta unicamente legata al fatto di aggiungere una manciata di minuti al non ricco carnet (c’è un collegamento logico, ma non è che occorresse).
Diciamo che se l’idea di inscenare vendette campate su dati oggettivi e con un gioco di squadra tra donne costrette a lottare ispira una discreta dose di simpatia, poi il film fatica a portare avanti il soggetto, scadendo sempre più, salvo rari acuti (l’ispettore fiscale verso la fine è protagonista di un paio di scene ben piazzate).
Fiacco.
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