Regia di John Inwood vedi scheda film
Quella di Alex è davvero una vitaccia: i suoi capelli sono un disastro, i suoi occhialoni ridicoli, ha perso il lavoro, ha beccato il fidanzato a letto con una sgallettata, ha mollato un cazzotto ad un tizio antipatico che voleva fregarle da sotto il naso una graziosa maglietta in saldo e il giudice l'ha condannata ad un anno di terapia in un gruppo di donne con problemi di controllo dell'aggressività. Nel toccare il fondo, la ragazza rinasce nella maniera più imprevedibile. Con le nuove amiche partecipa, sebbene riluttante, ad una spedizione punitiva nei confronti del marito violento di una di loro: la cosa sfugge loro di mano e darà vita ad un inarrestabile effetto domino di grottesche avventure, affrontate dalla nuova Alex con lenti a contatto, un magnifico taglio di capelli e dei vestitini adatti a valorizzare un corpo da urlo.
Quello schianto di Heather Graham: sebbene ci abbiano provato ad imbruttirla con trucco e parrucco per una buona metà del film (in parte, incredibilmente, riuscendoci), resta lei l'unica vera ragion d'essere di una commediola nera che parte da un ottimo spunto (la vendetta delle donne nei confronti degli uomini fedifraghi, violenti e generalmente stupidi), ma fallisce proprio laddove avrebbe dovuto osare: sul piano della crudeltà e, probabilmente, dell'efferatezza. Poco vetriolo, insomma, e, alla fine, solo umorismo annacquato e un insipido brodino sulla solidarietà e l'amicizia al femminile.
Cast abbastanza anonimo: a parte le tre protagoniste (la già citata Heather Graham, Jennifer Coolidge e una schizzatissima Amber Heard) non c'è davvero molto da segnalare. Regia televisiva del direttore della fotografia di Scrubs.
Francamente poca roba... per fortuna che c'è LEI: 10/10 alle sue mirabili curve, 5/10 al film nel suo totale.
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