Regia di Chang Cheh vedi scheda film
SHAOLIN MARTIAL ARTS, uscito in Italia come I giagnati del karate, è uno dei numerosi titoli classici del cinema di Kung-fu diretti da Chang Cheh e prodotti dalla Shaw Brothers. Ottimo il cast che include alcuni dei nomi più importanti del genere, come i veterani David Chiang e Ti lung e l' esordiente Alexander Fu Sheng, purtroppo deceduto in età giovanissima. Malgrado la popolarità del titolo, non penso sia tra i migliori, a causa di combattimenti e allenamenti troppo irreali e a volte ridicoli, oltre che ad uno svolgimento spesso lento e non sempre appassionante. Non c'è dubbio che il regista abbia realizzato film noteolmente più riusciti, come LA MANO SINISTRA DELLA VILENZA o I 7 GUERRIERI DEL KUNG FU. La storia si svolge nella Cina dell' epoca dell' invasione della Manciuria. I giovani ribelli cercano rifugio nel tempio dei monaci Shaolin, nel quale vengono ammessi solo i più valorosi e tenaci. All' interno del tempio, vi sono però delle insospettabili spie in combutta coi governatori manciuriani, i quali vogliono distruggerlo. Dopo una lunga battaglia, il tempio verrà dato alle fiamme ma i giovani superstiti continueranno a divulgare le arti marziali. Tale storia è un argomento ricorrente nei film di kung-fu del periodo, si possono citare ad esempio le sage della 36° camera con Gordon Liu e quella dei 18 bronzi con Carter Wong. Questo i giganti del karate, l' ho guardato volentieri ma sono anche rimasto un po' deluso. A Chiang e Lung viene dato troppo poco spazio, inoltre si combatte frequentemente con lance e spade, come andava di moda nei film degli anni '60. Mancano poi quella modernità e quel senso d' azione, che spesso caratterizzavano le innumerevoli pellicole del prolifico regista deceduto nel 2002. Può interessare il pubblico degli appasionati, ma i film precedentemente citati sono ad un livello superiore.
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