Regia di Michael Bay vedi scheda film
3 culturisti alla ricerca del sogno americano se la prendono con un gracile e laido imprenditore che l’ha raggiunto. Lo rapiscono rocambolescamente, lo seviziano e lo coccolano, ottengono quel che vogliono, ma il testosterone scorre nelle loro vene ben esposte solo quanto l’idiozia: la reazione a catena che ne segue è una incredibile farsa grottesca, tratta da una storia vera. Basato sugli articoli di Pete Collins del “Miami New Times” dedicati agli omicidi della Sun Gym Gang nella Florida anni 90, Pain & Gain. Muscoli e denaro è un Bay a budget ridotto (22 milioni di $), una commedia nera su un american dream costantemente malinteso, anabolizzato e svuotato, sconcertato dal fatto che alla perfezione fisica non corrisponda necessariamente il successo in ogni altro campo. Bay sceglie di raccontare tutto questo con una satira mimetica, coniugando perfettamente la spettacolarità cerebrolesa del suo linguaggio ai personaggi che mette in scena, contento di poter insieme vestire e deridere l’immaginario di cui si è sempre informato: ne esce un film parossistico e ottuso, cinico e demente, che si sollazza delle mostruosità che critica, del livello puramente sessuale del proprio racconto, delle gag elementari, misogine, omofobe e xenofobe, degli stereotipi drogati a carnevale, del politicamente scorretto redento in nome della stupidità. Il senso di Bay per la commedia è questo. Così facile e regressivo che potrebbe essere un guilty pleasure.
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