Regia di Michael Bay vedi scheda film
Una storia demenziale,non fosse costata morti veri:il racconto del fanatico del body-building Danny Lugo e dei suoi compari,che nella Miami degli anni Novanta mise su un delirante progetto per fare soldi a palate e "sfondare",secondo la filosofia dell' "American Dream",che prevede che per chiunque ci sia la Grande Occasione.Michael Bay ne ha tratto ispirazione per fare il suo "film d'autore",costato assai meno dei soliti suoi lavori,23 milioni di dollari di budget (che non sono un'esagerazione per i costi hollywoodiani,ma neanche noccioline...),e ha letto la vicenda in chiave grottesco-sarcastica:nelle intenzioni "Pain & Gain" avrebbe dovuto risultare una parodia alla Tarantino,con,appunto,accelerazioni di violenza insensata e un'esaltazione del kitsch d'America onde prendersene gioco.Non che sia del tutto fallimentare,questo film:si salva grazie al cinico sarcasmo con cui vengono tirate le somme,e se pure,come letto in alcune recensioni,c'è un relativo cattivo gusto a ironizzare aspramente su fatti reali in cui sono morte delle persone,per quanto discutibili (ma anche in "Fargo" si faceva),non c'è assoluzione per i tre idioti pompati a oltranza che non hanno la minima coscienza,nè il minimo senso della realtà,che arrivano a torturare o uccidere come se alzassero altri dieci kili alla panca dei pesi.Un pò troppo lungo,di grana grezza soprattutto nelle parti in cui vorrebbe definirsi maggiormente sul versante commedia,curiosamente ha il suo miglior interprete nel voluminoso Dwayne Johnson,ex-"The Rock",che qui dimostra un'autoironia non da poco.
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