Regia di John Lee Hancock vedi scheda film
Dietro ad ogni opera c'è una storia,e la realizzazione di un film coinvolge così tanta gente,che spesso ce ne sono diverse:se "Mary Poppins" da cinquant'anni piace agli spettatori,le canzoni che fanno parte della sua colonna sonora sono tramandate di generazione in generazione,segno che il film della Disney Productions abbia colpito,eccome,nel segno.Quel che non si sapeva,era che l'autrice del romanzo da cui fu tratto il classico per bambini e meno,P.L.Travers,non ne voleva sapere di concedere al creatore di Topolino i diritti per fare un lungometraggio dal suo libro,e tutta la tenace strategia disneyana per arrivare a conquistarsi la fiducia della donna.La quale è ritratta come una stagionata zitella velenosa e protesa a complicare vita e affari,magari pur rimanendo senza un soldo,ma orgogliosa fino all'impossibile.Naturalmente,c'è una spiegazione per tutto,e sul come mai i due fossero così tanto concentrati nel loro obiettivo.Di "Saving Mr.Banks",è meglio la parte ambientata in USA negli anni Sessanta,che quella in Australia agli albori del Novecento:serve a definire come la signora Travers sia divenuta come il film ce la mostra,con il padre alcolista e sognatore impersonato da Colin Farrell,però va un pò sul risaputo,e si impregna non poco di melodrammaticità,mentre la parte inerente alla produzione del lungometraggio è interessante,sospesa tra commedia e dramma con mano abile,da un regista non eccelso,ma professionale come Hancock.Tra gli interpreti,abbastanza di routine Farrell,una buona imitazione di zio Walt,ma non uno dei picchi della carriera per Tom Hanks,mentre risulta assai bene,in un ruolo che certo è il più difficile da rendere,fatto di chiaroscuri,acidità e aggressività represse,Emma Thompson,una delle più brave sul mercato,a non aver mai conquistato un Oscar per un'interpretazione.
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