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Pretty Woman

Regia di Garry Marshall vedi scheda film

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La recensione su Pretty Woman

di orsotenerone
7 stelle

Pretty Woman semplicemente un film iconico.

Siamo a cavallo tra gli anni 80 e gli anni 90, le spalline stanno lasciando spazio ai jeans a vita alta, il Game Boy sta arrivando a sostituire il più ingombrante Nintendo e il mondo è in fermento perchè mancano solo dieci anni al 2000.

Ecco che esce questo film, che farà la storia del cinema, non tanto per le qualità della pellicola, che è più che buona, ma per la storia in se, per i protagonisti

 

Richard Gere e Julia Roberts costituiscono il punto nevralgico del film e la loro perfetta amalgama regala una grande magia a questa favola moderna.

Un racconto che può essere capovolto: chi aiuta chi? Chi salva chi?

Interessante anche la parte di Hector Helizondo che, molti altri attori, vedremo ancora nei film di Marshall, nella parte del direttore dell’albergo.

 

E’ lui che apre gli occhi allo spettatore, che gli dice: ” hey aspetta un’attimo, guarda oltre” e aiuta Edward e Vivian a trovare le loro strade, le loro anime.

Esattamente come un novello Dio Eros, ma senza frecce.

Certo il film mostra alcune lacune e non è certamente il miglior film mai realizzato nella storia del cinema, ma è oramai un cult del cinema hollywoodiano.

 

Frasi che sono diventate vangelo dei cultori del genere come “Avrei accettato duemila, sarei arrivato a quattro” le possiamo trovare anche in altri film.

E’ un film che racconta il superamento dei proprio limiti fisici ( paura dell’altezza) e mentali (Vivian è una prostituta ma per prima cosa è una donna). E’ un piccolo viaggio alla scoperta di alcuni valori.

 

Conclusioni sul film Pretty Woman

Il film offre romanticismo, serenità e semplicità e anche per questo va premiato, come fu premiata Julia Roberts come miglior attrice protagonista ai Golden Globe (agli Oscar fu solo candidata).

Imparare ad andare oltre le apparenze è importante e anche se ho letto spesso che questo film risulta inverosimile, ricordiamoci che è pur sempre un film non un documentario.

In conclusione una piccola sottolineatura per la prova di Paul Bellamy il magnate che deve vendere la propria azienda a Richard Gere, poche scene ma perfette.

Vedete il film con serenità è saranno un’ora e mezza di grande rilassatezza.

 

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