Regia di Peter Marcias vedi scheda film
Alina (Luli Bitri) è una ragazza di origine Rom, che da anni vive a Parigi per lavoro. Rientrata nel suo villaggio natio nei pressi di Cagliari, instaura un rapporto amichevole con Giampaolo Esposito (l’indimenticato Salvatore Cantalupo di Gomorra), 50enne commissario di polizia a cui viene assegnato dal procuratore l’incarico di indagare sul rapimento avvenuto nel campo Rom della famiglia di Alina e forse compiuto dal fratello della giovane. In questa nuova dimensione, la donna dovrà confrontarsi con se stessa e con le sue più inconfessabili emozioni attraverso “un viaggio” che la condurrà a rivedere le sue aspirazioni e soprattutto la sua vera identità. Questo passaggio segnerà la fine di una stagione della sua vita e l’inizio di una maturità che la renderà più consapevole delle sue debolezze. Tutto il cinema di Peter Marcias, sardo di nascita e romano d’adozione, testimonia un forte interesse per le tematiche sociali e politiche. Fin dal lavoro che lo fece conoscere ai frequentatori di festival e anche a una nicchia di pubblico attento, ovvero Ma la Spagna non era cattolica? (2007), molto apprezzato dalla critica. Dimmi che destino avrò prosegue l’impegnato e coerente percorso, tra un occhio documentarista e una vena più in- timista che ha voglia di scavare nell’animo delle persone.
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