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Dimmi che destino avrò

Regia di Peter Marcias vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Dimmi che destino avrò

di hallorann
8 stelle

Alina da Parigi fa rientro nella sua famiglia di origine rom a Cagliari. Giampaolo Esposito è un commissario napoletano in trasferta sarda già da molti anni, vedovo e con un figlio drag queen. Il procuratore gli affida l’incarico di indagare su un presunto rapimento di un minore rom, fratello di Alina. E’ l’occasione per dare un senso e/o una svolta alle rispettive esistenze. Fedele al titolo interrogativo, DIMMI CHE DESTINO AVRO’ è un film prezioso e di rara bellezza. Il regista originario di Oristano Peter Marcias, alla quarta prova cinematografica (un documentario e tre lungometraggi), mette in immagini un bel copione di Gianni Loy e indaga con scrupolo e intensità la comunità rom della periferia cagliaritana. Una Cagliari invernale e segnata dal vento (esteriore e dell’anima) non fa solo suggestivo sfondo alla vicenda ma ne è imprescindibile protagonista. Lo stile asciutto va di pari passo con i dubbi, gli interrogativi, gli sbagli e i tentativi dei protagonisti. Alina e famiglia offrono la propria spontanea ospitalità e la prima anche la disponibilità a risolvere il mistero del rapimento-scomparsa. L’amicizia tra ragazza rom libera e commissario solitario potrebbe sfociare in sentimento più profondo, qualcosa che non è pregiudizio lo frena, avrà l’opportunità di rimediare ma Alina preferirà tornare a Parigi. Il suo non è un gesto di ripicca, è l’incertezza forse la paura di lasciarsi andare oppure una nuova consapevolezza. D’altronde proprio lei gli ha suggerito di occuparsi di alcuni bambini rom (come variante di approfondimento d’indagine) che diventeranno - tramite la formazione di una squadra di calcetto come allenatore - la sua personale ragione di vivere. Anche questo può essere amore e impegno sociale. Persino il ribellarsi all’applicazione della legge Maroni che voleva la schedatura e le impronte digitali ai rom nati qui in Italia. Altro passaggio importante e ben descritto da Marcias e dai suoi misurati e convincenti protagonisti: Salvatore Cantalupo e Luli Bitri. Prodotto da Gianluca Arcopinto, dalla neonata Sardegna Film Commission di Antonello Grimaldi e Nevina Satta, con il sostegno dell’Unicef e della fondazione Anna Ruggiu (per anni occupatasi dell’istruzione delle donne rom), DIMMI CHE DESTINO AVRO’ dice cose vere senza enfasi, racconta con semplicità una realtà che cerchiamo sempre di rimuovere, quasi non ci appartenesse, ma che è parte integrante del nostro paese. Bellissime le musiche di Eric Neveux.

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