Regia di Joseph Gordon-Levitt vedi scheda film
Joseph Gordon-Levitt nel corso della sua rapida ascesa al successo è già diventato un'icona cinematografica calandosi nei panni di un giustiziere in fase embrionale, un guerriero dei sogni, un viaggiatore nel tempo... Ma per me resterà sempre il Tom di "500 days of summer", ed oggi me l'ha dimostrato dirigendo se stesso in un ruolo che potrebbe essere immaginato come un suo alter ego con giusto un pizzico di innocenza ed ingenuità in meno (ma giusto un pizzico). E con questo scoppiettante, divertente, sorprendente, cinefilo! "Don Jon's addiction" Joseph vola dritto dritto nella schiera di attori riscopertisi registi eccellenti e talentuosi del calibro di Ben Affleck e George Clooney. Un montaggio frizzante, giovane e senza peli sulla lingua fa da padrone a questa davvero inattesa e sincera commedia porno-romantica, al punto che dopo appena pochi secondi (e non molla l'osso fino alla fine) la mente dello spettatore vorrebbe esplodere di gioia, gridare al capolavoro e mettersi ad applaudire ad ogni taglio, battuta o cambio scena (e un paio di volte è successo). Joseph ha fatto bene ad aspettare che la sua carriera decollasse, così che si è potuto avvalere di un cast eccezionale del calibro della Johansson e della Moore, nonché di alcuni simpatici camei degli amici del pipistrello Hathaway e Hardy, che insieme allo stesso regista ci regalo tra le più gradite, divertite e divertenti interpretazioni della loro carriere. Una fotografia dinamica e accorta e una colonna sonora sempre azzeccata completano un film di rara intelligenza. Ho finito aggettivi e sinonimi, ma spero di dovermi ripetere al suo prossimo film.
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