Trama
Jon (Joseph Gordon-Levitt) è un moderno don Giovanni, dipendente dal porno ed egocentrico, che non ha mai avuto problemi nel conquistare le donne fino a quando ha incontrato Barbara (Scarlett Johansson), una ragazza idealista alla ricerca dell'uomo giusto. La passione per Barbara spinge Jon a non dar peso alle loro differenze ma sulla sua strada presto trova Esther (Julianne Moore), una donna di qualche anno più grande rimasta recentemente vedova. Esther sembra capire Jon più di quanto Jon stesso si capisca, spingendolo a guardarsi dentro e a intraprendere un viaggio interiore per realizzare ciò che vuole veramente.
Approfondimento
DON JON: UNA RIFLESSIONE SULLA DONNA (E SULL'UOMO) OGGETTO
Scritto e diretto dall'attore Joseph Gordon-Levitt, al suo esordio dietro la macchina da presa, Don Jon è una commedia romantica che racconta della relazione tra un ragazzo che vede troppi film porno e una ragazza che, invece, guarda molti film romantici. Utilizzando il porno come pretesto, Don Jon ha l'obiettivo di far riflettere in maniera divertente e onesta sul machismo nella moderna società americana e su come l'oggettivazione della donna abbia preso il sopravvento, oltre che nel mondo dei mass media, anche nei rapporti di coppia e nell'intimità.Con una sceneggiatura frutto di quattro anni di lavoro, Don Jon vive dei suoi personaggi e dei modi in cui sono descritti, qualificandosi come uno studio di caratteri, di psicologie e di aspettative alimentate dal mondo circostante.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
In Don Jon, mentre il protagonista Jon oggettivizza le donne per colpa della sua "dipendenza" dalla pornografia, la fidanzata Barbara fantastica per conto proprio, seguendo i suoi ideali romantici. Pur essendo cresciuta in una famiglia cattolica, Barbara non è affatto una puritana ma ha idee tutte sue, che provengono dalle commedie romantiche hollywoodiane che vede, su come dovrebbe essere impostato un rapporto. Film, genitori e fiabe le hanno dato una certa immagine dell'uomo e della famiglia perfetta ma Jon, ossessionato anche dalla propria immagine, non può certo essere aspirare a rientrare in tali categorie, da cui cerca di rifuggire. Entrambi, dunque, non fanno altro che considerare l'altro sesso come un ideale "oggetto" che risponde alle proprie aspettative. Rispetto alla figura tragica del leggendario don Giovanni, donnaiolo rovinato costantemente dai propri difetti, a cui è ispirato, Jon riuscirà però a cambiare visione e a trovare un giusto equilibrio tra luci e ombre. Ad interpretare Jon è lo stesso Joseph Gordon-Levitt mentre la parte di Barbara è appannaggio di Scarlett Johansson. L'altra importante donna che entra nella vita di Jon è Esther, una compagna di studi del corso serale di Jon impersonata da Julianne Moore. Quando Ester scopre Jon intento a guardare un porno sul proprio cellulare durante una lezione, tra i due si pongono le basi per un rapporto molto franco che introdurrà il ragazzo a un modo completamente nuovo di pensare e di vedere le cose, accompagnandolo in un viaggio inaspettato di crescita. Sofferente per una grave perdita personale, Esther ha un'invidiabile mancanza di auto-coscienza e paradossalmente è spinta dalle proprie ferite ad aprirsi a nuove possibilità di vita.
Per il ruolo di Jon sr., il padre di Jon, Gordon-Levitt ha chiamato Tony Danza. Uomo della working class, Jon sr. è ossessionato dallo sport in televisione allo stesso modo in cui il figlio dipende dalla pornografia, dimostrando come l'abitudine a evadere dalla realtà e a distaccarsi dal mondo intorno sia quasi una questione di eredità familiare e un macro tema culturale della società moderna.
Note
Al suo primo lungo, Gordon-Levitt azzarda a costruire un substrato teorico che utilizzi i codici della commedia per mettere in relazione carne e schermo. Ma la carenza d’immaginario è spaventosa e il regista/attore/sceneggiatore si trastulla un po’ troppo come il suo Jon, cercando una narrazione che faccia da contorno al curioso spunto iniziale ma finendo nel calderone dei bigini sentimentali che tanto deride e vorrebbe evitare. Alle intenzioni non segue il film e alle parole non fanno eco le immagini: così, dopo dieci minuti con nelle orecchie solo «fica, seghe, sborra e pompini», la macchina da presa si limita a inquadrare lembi di pelle politicamente corretti e la trama passa dall’analisi di una patologia a stracotte fiacchezze morali sul «perdersi nell’altro». Insomma, niente di nuovo dal Sundance.
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Commenti (7) vedi tutti
La leggerezza è tutta solo sulla carta, in realtà il film sembra farci la lezioncina.
commento di moviemanFilm per nulla banale, che tocca temi delicati come la dipendenza dal porno. Film interessante, bravissimi attori. Non male
commento di DelfinoDelfinoJoseph Gordon-Levitt esordisce alla regia con una commedia, nella prima parte divertente, sfacciata e frizzante, sulla dipendenza dal porno e le connesse difficoltà relazionali. Purtroppo la seconda parte del film si appiattisce e annaspa girando a vuoto, e spreca il talento di Julianne Moore per un ruolo scritto male.
leggi la recensione completa di port crosDisgustoso..... Voto 0
commento di ScemaranMah , non è nulla di che ed è pure abbastanza volgare , ma è normale considerato che è un film su un ragazzo maniaco dei porno . Nulla di che ...
commento di Utente rimosso (arwen88)Commedia scarsina
leggi la recensione completa di Furetto60Tutto quello che si vede risulta non molto appagante !
leggi la recensione completa di chribio1