Regia di Collettivo Amanda Flor vedi scheda film
Marco e' un ventottenne, ha come madre una tossicodipendente, ed un padre che e' stanco di vederlo senza lavoro, soldi e responsabilita', infatti si rivolge ad un amico, imprenditore edile, di nome Loris, che fa assumere il figlio perche' questi si renda conto di cosa vuol dire farsi il mazzo e guadagnarsi uno stipendio. Il giovane fa del volontariato tramite la chiesa, organizzando feste per i bambini e aiutando chi ne ha bisogno, e' pure laureato, ma non sa cosa vuole dire guadagnarsi da vivere.
Cosi inizia a faticare e sudare nel cantiere edile di Loris, entrando in contatto con un mondo non suo, venendo fatto oggetto di scherzi di tutti i tipi e arrivando a sera con le ossa rotte per il duro e intenso lavoro. La fatica viene premiata solamente con un maggiore rispetto dei suoi compagni di cantiere, ma isoldi non arrivano, Loris dice alla maggiorparte dei suoi muratori che non ha soldi per pagarli, perche' contratto da svariate somme di debiti, con banche, fornitori, ispettorato del lavoro ed anche per delle mazzette, e qui Marco e i suoi colleghi cercano di fare valere le loro ragioni, ma il principale li tiene alla larga, con scuse sempre piu' numerose e prendendo tempo ad ogni loro richiesta.
Nel frattempo, a Marco viene cambiata mansione; dovra' fare il guardiano di notte dove e' in costruzione l' edificio dell'impresa.
I ragazzi sono sempre piu' arrabbiati per il mancato riconoscimento economico e progettano un furto per riuscire a soccombere alle loro disgrazie economiche, ma un finale tutt'altro che scontato mette a nudo quanto sia difficile fare valere il buon senso e la solidarieta' tra povera gente. L'egoismo, l'individualismo piu' becero e crudele riesce a farla da padrone, come troppo spesso accade e sempre di piu', andando avanti con il tempo.
Un film in bianco nero, girato con pochi euro, e' per me un piccolo gioiello, e' proprio vero che per fare delle piccole, ma belle cose, molte volte basta passione e impegno, ma a mio avviso, qua c'e' parecchio di piu'...
Mi chiedo, come delle opere del genere rimangano ai piu' sconosciute, e con questo, rabbia, delusione e scoramento mi fanno quasi dimenticare la straordinarieta' di certo tipo di cinema. Forse ho esagerato, ma sono convinto che cio' che ho scritto sia per me la pura verita'.
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