Regia di Ned Benson vedi scheda film
L'idea è di quelle che lasciano il segno. Una coppia giovane e affiatata perde il figlio che non ha neppure compiuto un anno. anziché unire, il dolore sfalda la coppia: lei (la sopravvalutatissima e spigolosa Jessica Chastain, che nel film ha un nome difficile da portare, visto che richiama esplicitamente una canzone dei Beatles) se ne va chissà dove. Lui (McAvoy) - un ristoratore che fatica ad affermarsi - la cerca, la pedina, finisce sotto un'automobile, le fa pervenire un biglietto durante una conferenza. Fa di tutto per tornare con lei - una donna che vive d'aria e ha uno sbotto d'ira ogni tre per due - la quale, invece, non ne vuole sapere. L'idea buona non è nella pochezza di questa storia amorosa affidata a due protagonisti senza alcun appeal, ma quella di farne ben tre film che si appoggiano sul punto di vista di lui, di lei e di entrambi. Non è Kurosawa e non è neppure una di quelle trovate à la Linklater, tanto meno è assimilabile un film come 500 giorni insieme, ma sulla carta il progetto funziona perché le storie sono ben differenziate una dall'altra. Poi invece ti trovi davanti a dialoghi stucchevoli, a personaggi monodimensionali (il padre di lui, sottaniere con un ristorante di successo; la madre di lei, borghese annoiata con il calice perennemente in mano), a situazioni che - quando arrivano allo zenit del pathos - al massimo propongono una botta di isteria da parte della protagonista e nulla più.
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