Regia di Pascal Chaumeil vedi scheda film
Una visione di "Non buttiamoci giù" per me era in un certo senso "obbligatoria" perché qualche anno fa avevo letto il libro omonimo di Nick Hornby: senza volerne fare una critica letteraria, potrei dire che il romanzo lascia trasparire una forte personalità di scrittore, è molto ricco di riferimenti artistici e soprattutto musicali e tratta con disinvoltura temi difficili come la depressione e il fallimento in chiave di "black comedy", ma è anche piuttosto faticoso nella narrazione che segue i pensieri dei quattro protagonisti e si perde in alcune divagazioni superflue. Purtroppo, il film sembra ereditare soprattutto i difetti del testo, perdendo per strada pure l'ironia spietata che risulta una delle arme vincenti di Hornby. La storia dei quattro aspiranti suicidi che si aiutano a vicenda in un patto di mutuo soccorso sembra piuttosto forzata fin dall'inizio, con situazioni e snodi narrativi che restano in superficie, anche se non manca qualche discreta intuizione qua e là (l'ansia materna di Toni Collette verso il figlio disabile è resa in maniera convincente). La narrazione a focalizzazione multipla del libro è appena accennata e la parte della vacanza in una località tropicale occupa fin troppo spazio; buono però il finale con l'idea della chat su internet. Nel cast Pierce Brosnan è scipito, la Collette ripete il suo solito personaggio di sfigata, Aaron Paul bamboleggia mentre Imogen Poots riesce a dare un po' di pepe al personaggio di Jess. Non il disastro totale riportato da molti critici, ma comunque una delusione.
Voto 5/10
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