Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
Dopo gli esordi in coppia con Luca Miniero e, in regia solitaria, un film di Aldo, Giovanni & Giacomo (La banda dei babbi Natale) e un paio di commediole insipide come Immaturi e il sequel Immaturi - Il viaggio, Paolo Genovese sterza lievemente - sempre rimanendo nei territori della commedia - verso un cinema appena appena più profondo, con questo Una famiglia perfetta. Storia pirandelliana di una compagnia di interpreti in cerca di un mecenate natalizio, il film è una sorta di remake dello spagnolo Familia (sceneggiatura e regia di Fernando Leon de Aranoa), rimaneggiato per l'occasione dal regista, dal sodale Miniero e da Marco Alessi. I limiti del lavoro non vengono a galla subito; la prima mezzora è pienamente godibile, con qualche lampo di esilarante cattiveria anche in seguito, fra battute e situazioni che demoliscono l'immagine classica del 'Natale con i tuoi' (si arriva fino a ridere - e in maniera intelligente - dell'incesto fra fratello e sorella). Ma i sopracitati limiti sono quelli di un'opera che non si affranca mai del tutto dalla confezione rassicurante, per il grande pubblico insomma, che presumibilmente fa comodo alla produzione; calcando la mano si arriverebbe ai Farrelly e, senza ombra di dubbio, gli spettatori italiani non sono ancora pronti a tanto, se in scena trovano Sergio Castellitto, Marco Giallini, Francesca Neri (premiata con un Nastro d'argento), Claudia Gerini, Ilaria Occhini. L'idea che rimane al termine della visione è quindi che lo humour nero e l'ironia politicamente scorretta, se virati all'italiana, prevedano comunque un buonismo incancellabile nelle fondamenta della storia, destinata per forza di cose al 'tarrallucci & vino' style. 4/10.
Leone, ricchissimo uomo di mezza età, è talmente solo che per Natale affitta una compagnia di attori per far loro interpretare la sua (inesistente) famiglia. Tutto sembra procedere per il verso giusto fino all'arrivo accidentale, in casa, di una donna non prevista dalla 'sceneggiatura' di Leone.
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