Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
Meglio il Castellitto attore, qui alle prese col rifacimento di un film spagnolo di Fernando Leon de Aranoa, che il Castellittto regista di film ambiziosi tratti da romanzi della moglie Margaret Mazzantini, come il recentissimo "Venuto al mondo", che mi è sembrato un fiasco. Qui l'attore romano conferma la sua classe interpretativa con il personaggio di Leone, un uomo piuttosto bizzarro che non ha una propria famiglia e che, in occasione delle festività natalizie, decide di affittarne una finta composta da attori che si prestano ad impersonare i vari ruoli dei suoi presunti familiari. Con tutta evidenza, si tratta di un'ennesima satira su una realtà contemporanea sempre più dipendente dai "reality show" dove la finzione viene spacciata per realtà a tutti i costi; di film su questo tema se ne sono già visti parecchi, e il fatto che "Una famiglia perfetta" sia un remake ne limita in qualche modo l'originalità del discorso (anche se non so praticamente nulla dell'originale spagnolo). Tuttavia, si tratta di una pellicola che si lascia guardare senza troppe pesantezze, dove il regista Paolo Genovese conferma di possedere un buon mestiere: l'aspetto figurativo è più curato rispetto a prodotti analoghi, il montaggio è piuttosto fluido, mentre la colonna sonora è forse un pò scontata e ruffiana. Oltre che ai reality show, il meccanismo che sta alla base della storia fa pensare quasi ad un giallo di Agatha Christie, seppure senza la componente del "mystery": gli attori sono come le pedine su una scacchiera governata dal copione scritto da Leone, che però, gradualmente vuole introdurre una dose sempre più consistente di improvvisazione, mettendo in crisi gli attori che non si aspettano certe mosse da parte del padrone di casa. Genovese dimostra di saperci fare anche nella direzione dell'ampio cast in cui, oltre a Castellitto, si distinguono una Claudia Gerini molto a suo agio in versione brillante e che non ha paura di mostrare il suo lato sexy; un Marco Giallini ben calibrato nel ruolo del marito geloso; una Francesca Neri in una gustosa partecipazione straordinaria. Molto brava anche Ilaria Occhini, ormai tornata con regolarità al cinema, in un ruolo che rimanda alla sua interpretazione in "Mine vaganti" di Ozpetek (e il colpo di scena che la riguarda nella seconda parte sembra proprio una citazione del film precedente). Forse la conclusione è un pò all'insegna del buonismo, ma nel complesso il film non delude.
VOTO 7/10
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