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Io sono tu

Regia di Seth Gordon vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Io sono tu

di alan smithee
6 stelle

Il furto di identità è ormai un crimine piuttosto diffuso nella nostra società moderna, dove ormai tutte le transazioni, gli scambi commerciali e le trattative in denaro si regolano virtualmente o con mezzi di pagamento che esulano dalla materiale circolazione di contante, severamente proibito anche da normative atte a scoraggiare fenomeni odiosi, ingiusti ed economicamente e socialmente devastanti come l’evasione fiscale.
In questo caso la spregiudicata (ma simpatica) cicciona Diana di Miami si appropria delle generalità dell’impeccabile dirigente finanziario "Sandy" Bigelow Patterson, localizzato nella costa opposta e abilmente prosciugato di tutti i già risicati risparmi necessari fra l’altro per affrontare la terza maternità dell’adorata moglie. E proprio il giorno della felice notizia del suo coinvolgimento in un nuovo e ben più remunerativo incarico in una nuova società costituita da alcuni soci  della sua azienda, stufi delle angherie e dello sfruttamento di un capo senza vergogna, Sandy dovrà affrontare le traversie anche giudiziarie e penali relative alle folli spese a cui la ladra della Florida ha dato seguito. Per evitare di perdere la faccia, la credibilità e serietà su cui tutti da anni facevano conto, il protagonista dovrà mettersi alla ricerca della sciroccata delinquente, che, come in ogni classica commedia dei sentimenti, si rivelerà alla fine ben meno peggio delle iniziali, debordanti sguaiate aspettative di ladra approffittatrice e di vigliacca a tradimento.
Seth Gordon, piuttosto abile e a suo agio nei sentieri peraltro molto (troppo) battuti della commedia brillante, e reduce (con lo stesso efficace protagonista Jason Bateman) dal felice esito dell' esilarante e concitato “Come ammazzare il capo…e vivere felici”, dirige questa volta una storia che si sforza in tutti i modi di replicare l’effervescenza della citata precedente opera, riuscendoci tuttavia solo in parte.
Certo buona parte del merito della riuscita va alla straripante comicità fisica di Melissa McCarthy, ormai una regina della commedia scatenata ed irriverente, qui coadiuvata da un efficace e belloccio come sempre Jason Bateman, espressivo e tutto meraviglia al punto giusto nell’ esprimere incredulità e stupore di fronte alle peripezie di un vero e proprio ciclone umano di vitalità scriteriata rappresentato dalla sua scaltra entusiasmante antagonista. Una donna che nasconde dietro i misfatti e i capricci che la caratterizzano, una solitudine di fondo difficile da spazzar via, ma scongiurata proprio grazie al buon cuore e alla disponibilità della sua vittima designata. Cacciare la solitudine e l’anonimato sarà la battaglia più dura ma soddifacente da portare a termine, di valore inestimabile ed incolmabile con ogni altro futile od inutile surrogato o acquisto compulsivo.
Ecco che Diana saprà guadagnarsi, dopo mille vicissitudini on the road, quel rispetto e quella considerazione che la trasformano poco a poco in una personalità colma di valori positivi e di pregi fino a poco tempo prima invisibili o comunque impercettibili; e anche un umanissimo senso di pentimento e capacità di mettersi in discussione che rende il suo personaggio molto riuscito, nonostante un po’ di melassa superflua che tuttavia non toglie molto smalto ad un operina tutto sommato piacevole e divertente.

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