Regia di Luc Besson vedi scheda film
Mi è piaciuto. Bene ho fatto a fidarmi del mio istinto, senza lasciarmi influenzare dalla generale accoglienza negativa riscossa tra la critica. Questa commedia nera, trasposizione del romanzo Malavita di Tonino Benacquista (libro che però non ho letto), non vanterà forse grandi elementi di originalità, ma nell'ostentare i suoi stereotipi li rinnova e crea un gioco, uno sberleffo con un lieve retro-gusto amaro, cui è per me stato impossibile resistere.
Anche i più severi detrattori hanno ugualmente riconosciuto e ammesso l'abilità del cast, composto non solo da nomi altisonanti. Robert De Niro, Michelle Pfeiffer e Tommy Lee Jones non si limitano a essere uno specchietto per le allodole, bensì appagano i rispettivi sostenitori – chi non lo è? - con uno spettacolo che non spreca certo le occasioni propizie per accattivarsi il pubblico, soprattutto la coppia protagonista. Sornioni e tragici, grotteschi e determinati, come camaleonti adattano i loro volti e le loro interpretazioni alle esigenze del momento.
Sì, perché il pregio del film sta inoltre nell'amalgama e nell'alternanza di toni differenti. A dominare è naturalmente la parodia affettata di argomenti tutt'altro che divertenti nella realtà, l'effetto sicuro della caricatura, lo straniamento del paradosso, sfruttati a dovere per suscitare spontaneamente tanta ilarità. Tuttavia ha successo parimenti quando allo spasso subentra d'improvviso qua e là una sotto-trama più malinconica e grave oppure financo se pensiamo all'avvincente e imprevista sequenza da thriller d'azione in cui tifare per i nostri antieroi sarà inevitabile. Il teatrino in cui rimbalzano varietà in apparente contrasto fra loro è rappresentato in una maniera talmente affabulante da confermarsi una potente linfa all'entusiasmo. Complimenti a chi l'ha concepito. Scoppiettante.
Nessuno della famiglia Blake è particolarmente felice di trasferirsi dall'America per andare a finire in un fin troppo quieto villaggio della Normandia, a nord della Francia. Anche perché i Blake sono in realtà i Manzoni del New Jersey, entrati nel programma di protezione testimoni dopo che il capofamiglia Fred ha tradito i suoi ex colleghi mafiosi. Così adesso Fred si spaccia per uno scrittore e la moglie Maggie spia i vicini da dietro le tende di casa, mentre i figli vanno a scuola. Ma, poco alla volta, le vecchie abitudini tornano a far capolino, mentre qualcuno della vecchia "famiglia" è già sulle loro tracce, desideroso di fargliela pagare!
La disinvoltura sbarazzina con cui dà vita a una squisita commistione i generi è da manuale.
Fred Blake/Giovanni Manzoni, il padre. Il suo classico ghigno è impeccabile. Bravo anche stavolta.
Maggie Blake/Maggie Manzoni, la madre. In una veste insolita, è sempre comunque meravigliosa.
Belle Blake/Belle Manzoni, la figlia. Una bella sorpresa. Assolutamente in parte.
Warren Blake/Warren Manzoni, il figlio. Discreto e con battute pungenti.
Un rigoroso Robert Stansfield, agente FBI. Chiaro esempio di competenza sul lavoro.
Alquanto appropriata. Senza eccessi particolari, senza essere invadente, coinvolge grazie alle sensazioni travolgenti dell'esperienza musicale in sinergia con le diverse anime del film.
Ha soddisfatto appieno, se non superato, le mie aspettative. Va bene così.
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