Regia di Sergio Rubini vedi scheda film
Proprio in fondo, dopo accurata analisi, siamo in grado di poter affermare che l'anello debolissimo della struttura rubiniana è Solfrizzi; con scarso appeal, poco coinvolgente, non all'altezza, mettetela come vi pare ma alla fine, eletto a protagonista suo malgrado, Solfrizzi, onesto caratterista, affonda - o meglio non emerge mai - e trascina giù in picchiata tutta la baracca un po' come inizialmente Lillo (questo si spassoso) col sasso al collo.
Ci sarebbe voluto Greg, ce lo continuiamo a chiedere per tutto il film mentre addirittura rischiamo la noia dove avremmo voluto/potuto scorgere frizzi e lazzi (e non solfrizzi..), la struttura era montata a pennello per la coppia seiunozeriana, ne avrebbe guadagnato addirittura la stantìa Buy ed il macchiettoso Marcorè, tutti al minimo sindacale... certo ci avrebbe rimesso il protagonismo di Rubini, ma chissenefrega (come direbbe Bradipo...), peccato perché l'idea era buona (anche se mutuata da svariati paradisi in attesa e le tre stelle le concediamo almeno in omaggio alla teorica volontà di abbandonare cliché triti e stratriti...).
Ma che non si rifaccia vivo, Rubini, con faccette troppo defunte... p.s. casualmente, a brevissima distanza, vedo anche Cambio vita di Dobkin, del 2011, altro film sul cambio di corpo con morale allegata, e capisco perché gli americani restano inarrivabili...
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