Una ragazza di nome Carmen (Detmers), invischiata in un gruppo terrorista, sta organizzando un sequestro di persona. Chiede aiuto a uno zio stralunato (Godard), regista cinematografico, perché crei un diversivo con la troupe. Il piano però non funziona e, nello scontro a fuoco, un poliziotto, innamorato di Carmen, la uccide. La lotta dei sessi, le vite polverizzate e possedue dai media, in un mix visivo-sonoro ndi grande fascino (splendida la scena con lo stacco da uno degli ultimi quartetti di Beetthoven a "Ruby's Arms" di Tom Waits). Alla mostra di Venezia del 1983 ottenne il Leone d'oro. Maruschka Detmers, al suo primo film importante, si impose come attrice dalla dirompente carica erotica.
Un film “alla maniera di” e come tale non privo di momenti di ammaliante bellezza che rimangono però semplici parentesi dentro a un progetto pieno di irritante velleitarismo, tanto ermetico quanto tedioso negli esiti, che vorrebbe rappresentare un aggiornamento “politicizzato” e poco ortodosso, della tragedia di Carmen aggiornata agli anni ottanta.
Dopo essere passato attraverso numerose e perfino contraddittorie fasi artistiche (il cinema Nouvelle vague anni 60 e i film politicizzati del gruppo Dziga Vertov, la sperimentazione anni 70 al laboratorio Sonimage che lo porterà poi ad elaborare i suoi "essay film" più recenti), il cinema di Godard negli anni 80 sembra cedere ad un richiamo più commerciale, alla… leggi tutto
Quella di Prénom Carmen è un'altra storia che fatica a svilupparsi, un altro plot ed un altro spunto di partenza (la Carmen di Bizet) che si perdono nei meandri della (anti)narrazione di Godard, come nei precedenti Passion e Sauve Qui Peut (La Vie). Cosa viene prima del nome? Un nome definisce, mette ordine (non a caso, "ordet" significa "parola"), o così dovrebbe essere. Ma… leggi tutto
Godard è indubbiamente un nome che è stato fondamentale nella mia formazione, un autore così importante e personale da lasciare segni profondi e indelebili nel mio immaginario, eppure nemmeno per lui riesco ad avere una “venerazione assoluta e incondizionata” sempre e comunque per tutto ciò che ha prodotto (è davvero singolare questo mio probabilmente esagerato “spirito critico” che… leggi tutto
Dopo essere passato attraverso numerose e perfino contraddittorie fasi artistiche (il cinema Nouvelle vague anni 60 e i film politicizzati del gruppo Dziga Vertov, la sperimentazione anni 70 al laboratorio Sonimage che lo porterà poi ad elaborare i suoi "essay film" più recenti), il cinema di Godard negli anni 80 sembra cedere ad un richiamo più commerciale, alla…
Oggi, 31 agosto 2016, inizia ufficialmente la 73esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Un'edizione un po' particolare quest'anno. Infatti, l'intero Paese è ancora addolorato per il terremoto della…
Personaggio inventato dalla fantasia di Prosper Mérimée ma reso famoso dall’opera in quattro attiche vi ricavò Georges Bizet, Carmen è una delle più celebri rappresentazioni…
C’è un vortice di vuoto che travolge, vissuto sino alla fine. Si è disposti a tutto per non “sentire”. C’erano le premesse, ma troppe aspettative e ambizioni distruggono la creatività, e misurarsi con menti…
Questo film non è un film, non si tratta di pura e materialistica finzione riflessivo-dialogica di un patema vitale esistente e penetrante l'entità della natura in tutta la sua interezza, ma, d'altro canto, di un'ulteriore ripresa infinitesimale del percorso di idealizzazione e noeticizzazione metaparacinematografica ( ogni termine che abbia come prefisso "meta" rientra nella mia…
Rende omaggio agli “small movies” con la sua durata contratta rispetto agli “aurei” 90 minuti, ma “Prénom Carmen” è uno dei più poetici e impetuosi capolavori di Jean-Luc Godard, perché per lui è un ritorno alla vita cinematografica. Alla sua Carmen, per cui “Zio Jean” ha una speciale predilezione, in apertura fa dire: “Finché sarà possibile, continueremo”. La storia…
Quella di Prénom Carmen è un'altra storia che fatica a svilupparsi, un altro plot ed un altro spunto di partenza (la Carmen di Bizet) che si perdono nei meandri della (anti)narrazione di Godard, come nei precedenti Passion e Sauve Qui Peut (La Vie). Cosa viene prima del nome? Un nome definisce, mette ordine (non a caso, "ordet" significa "parola"), o così dovrebbe essere. Ma…
Elegantemente confuso, Godard procede storto per la sua strada (dritto sarebbe impossibile per lui) e mette in scena un lavoro come sempre pretenzioso e dai dialoghi molto più importanti delle azioni, ma anche un bel po' convulso e noiosetto. Discretamente forte la componente erotica, fuocherello sotto la cenere della costruzione narrativa, colonna sonora con brani di musica classica che…
La Carmen vera è un sottotesto labile, ma persiste la carica erotica in questo contestato film di Godard, sempre sperimentale nello stile frammentario del montaggio visivo e sonoro, spesso oscuro nel significato, forse sopravvalutato ma almeno qui affascinante. Il regista si affida al repertorio musicale del quartetto d'archi, a sottolineare la struttura del film. Citando Giuseppe Ghigi,…
La Carmen di Bizet è un’opera lirica seducente. Appassiona col suo estro ardente e furioso, gioca con l’amore e la morte volando di scena in scena sul palcoscenico (che poi è la rappresentazione esibizionistica della vita). Il motivo per cui Godard sbaglia clamorosamente sta proprio qui: non azzecca il tono. Ora, io mi rendo conto benissimo che la poetica di un…
godard non si smentisce mai: il suo cinema "rivoluzionario" spacca e spazza ogni sintassi, blocca il montaggio in una follia di ammasso, trasforma i dialoghi in farneticazioni tra l'assoluto e il televiso, ma fa almeno tre o quattro grandi sequenze, prenendosi abilmente in giro, recitando sostanzialmente se stesso. la detmers era veramente brava, un'attrice che non si lascia domare, ma il film…
Godard è indubbiamente un nome che è stato fondamentale nella mia formazione, un autore così importante e personale da lasciare segni profondi e indelebili nel mio immaginario, eppure nemmeno per lui riesco ad avere una “venerazione assoluta e incondizionata” sempre e comunque per tutto ciò che ha prodotto (è davvero singolare questo mio probabilmente esagerato “spirito critico” che…
Per 5 anni il mondo ha visto quello che ha fatto Silvio all'Italia.
Taglio al F.U.S., la Moratti, la Devolution, leggi ad personam per processi contro di lui. Il 9 e il 10 si deve votare bene.
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Commenti (3) vedi tutti
Un film “alla maniera di” e come tale non privo di momenti di ammaliante bellezza che rimangono però semplici parentesi dentro a un progetto pieno di irritante velleitarismo, tanto ermetico quanto tedioso negli esiti, che vorrebbe rappresentare un aggiornamento “politicizzato” e poco ortodosso, della tragedia di Carmen aggiornata agli anni ottanta.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792due sole paroleEstremamente NoiosoAnche la Detmers in fondo non è sto granche e ciò non giova al film
commento di bluefalcon8
commento di nico80