Regia di Woody Allen vedi scheda film
Rivisto a distanza di 20 anni resta esilarante. Non si smette di ridere come idioti nemmeno un istante dall’inizio alla fine.
Una serie di scene indimenticabili per il povero Virgil che, non riuscendo a fare carriera onestamente, si dà al crimine.
Dalle interviste ai genitori che parlano entrambi con gli occhialetti tondi e i baffi di Groucho Marx per non farsi riconoscere, al resoconto disastroso della fallita carriera di violoncellista fatto da parte dello spietato insegnante, alla geniale scena in cui Virgil suona il violoncello... nella banda del paese, costretto a spostare di continuo lo sgabello per stare al passo con gli altri. È tutto un susseguirsi di gag magnifiche e surreali. E non si può non citare la geniale rapina in cui Virgil si presenta con un biglietto scritto a mano che nessuno capisce, scatenando una discussione sulla sua grafia, in cui la rapina finisce per passare totalmente in secondo piano...
E in tutto questo c'è una trama a compattare il tutto, la storia criminale di Virgil dall'infanzia in poi.
Preparate i fazzoletti. Si piange per il troppo ridere...
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