Regia di Woody Allen vedi scheda film
Il primo Allen, anzi il primo vero e proprio lavoro interamente affidato a lui: finalmente una sceneggiatura completa ed una parte da protagonista, nonchè l'esordio totale dietro la macchina da presa. Il risultato è tutt'altro che disprezzabile: può mancare l'esperienza, può essere definibile un film che procede per sketch, ma la comicità di Allen è sempre riconoscibilmente raffinata, fra ironia e demenziale, mai scadente, volgare o banale. Ci sono già battute che lasciano il segno e sequenze memorabili, citazioni letterarie e cinematografiche, una forte impronta autobiografica (fin dalla data di nascita del protagonista, che è quella dell'attore-regista), il ritmo sempre alto: Allen c'è. E la forma documentario, tanto amata, che è poi un omaggio dichiarato a Quarto potere e tornerà perfezionata una decina di anni dopo in Zelig.
La vita incredibilmente sfortunata di Virgil Starkwell, mediocre costretto dagli eventi a diventare dapprima ladruncolo, poi rapinatore di banche e infine plurievaso e pluricondannato.
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