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La figlia del diavolo

Regia di Jeannot Szwarc vedi scheda film

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La recensione su La figlia del diavolo

di Baliverna
8 stelle

E' un horror demoniaco quasi senza effetti speciali. Non ha neppure elementi sado-erotici, che avrebbero infestato negli anni '70 molti esemplari del genere. Quindi il regista non getta fumo negli occhi per coprire le sue lacune e quelle della sceneggiatura.
Tanto più quindi si può affermare che il film funziona: è pervaso da una sottile inquietudine sin dall'inizio, ha atmosfere e situazioni azzeccate, è ben interpretato ed è coinvolgente. Il mondo del satanismo ha un'immagine decisamente repellente e odiosa, ancor più quando i membri della setta fingono di essere persone benintenzionate e innocenti. Gli attori che interpretano i galoppini, o i tirapiedi che dir si voglia, del capo della setta non recitano nel vero senso; è sufficiente infatti il loro aspetto inquietante e minaccioso. Ci sono dei rimandi - è vero - a "Rosemary's Baby", ma rimangono tali, e non sono mai scopiazzature.
La protagonista è bravina, ma la parte del leone la fa Shelley Winters, la quale interpreta bene una gentildonna di campagna, che vive in un'elegante casa in stile, ma nasconde alcuni terribili segreti. Ho trovato indovinata questa ideuzza della sceneggiatura: sia lei che qualche altro membro della setta, che fingono di essere buoni e gentili, diventano improvvisamente cattivi e prepotenti non appena si arrabbiano un po'. L'ira, cioè, fa uscire allo scoperto il loro vero essere, che di solito nascondono.
Prodotto dalla televisione, da una televisione di cui si sente la mancanza.

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