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...E la notte si tinse di sangue

Regia di Denis Héroux vedi scheda film

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La recensione su ...E la notte si tinse di sangue

di undying
6 stelle

La mente contorta di un reduce dal Vietnam è causa di una inutile carneficina compiuta ai danni di fanciulle innocenti. Impressionante film, ispirato (senza farne menzione nei credits) ad un fatto di cronaca brutale e sconsolante.

 

locandina

...E la notte si tinse di sangue (1976): locandina

 

Irlanda del nord, Belfast: luogo in cui fa tappa un soldato americano, in fuga dal Vietnam come disertore. Privo di aspettative -minate anche da una vita personale drammatica, aggravata da una relazione incestuosa con la sorella- e senza soldi, Cain (nome profetico) si intromette in un pensionato dove convivono alcune infermiere. Le intenzioni, inizialmente, sono quelle di farsi dare monete per poter intraprendere un viaggio di ritorno a casa (in America) ma quando, attratto dalla più altruista del gruppo tenta di fare sesso, subisce un rifiuto e il suo già precario equilibrio mentale cede il posto alla pazzia, che sconfina inattesa nel massacro...

 

scena

...E la notte si tinse di sangue (1976): scena

 

"Devo andare in America  (perché) non lo so. Io non so mai niente. Perché sono andato in Vietnam? Per uccidere, o per essere ucciso: ci facevano esercitare con dei coltelli su dei maiali vivi... poi sulla gente e dopo ci davano una licenza premio"...

Queste sono le incerte e confuse riflessioni di Cain (un bravissimo -e vagamente somigliante a Dario Argento- Mathieu Carrière), ingiustificabile personaggio che già nel nome ha definito il suo destino, chiarificato anche da un tattuaggio che da adolescente si è fatto incidere sul braccio: Born for Hell....

Nato per l'Inferno dunque, e nulla giustifica il suo insano comportamento, neppure il trauma sperimentato in guerra che può però essere visto come primo responsabile (e in questo i mandanti guerrafondai ancora più colpevoli).

 

scena

...E la notte si tinse di sangue (1976): scena

 

Produzione internazionale alla quale anche l'Italia ha dato il suo contributo (nel cast Leonora Fani ed Ely Galleani) che disturba non tanto per violenza esibita, ma per la forzatura psicologica alla quale otto innocenti ragazze sono costrette, assediate in uno squallido pensionato, legate, imbavagliate, obbligate a far sesso lesbico e infine annichilite dall'omicidio spietato e ancor più inatteso, perché senza motivo.

Efficace appare il minimalismo della messa in scena, così come una colonna sonora che non c'è, ovvero è costituita da lunghi silenzi, interrotti dai singhiozzi e da sussurrate preghiere (e il Padre nostro, recitato in punta di morte da un'anima innocente, ferisce quanto una pugnalata allo stomaco). Mentre raggela il sangue un protagonista che, fin dall'inizio con l'attentato in Chiesa, rivela una identità spietata e una totale assenza di sentimenti, e che -anche di fronte alla morte- continua a rivolgersi alle vittime dando del "lei", ovverosia con totale distacco dalla umana pietà. 

 

scena

...E la notte si tinse di sangue (1976): scena

 

Rambo -inevitabilmente evocato dalla presenza di un reduce dal Vietnam completamente folle- sarebbe uscito sei anni più tardi ma con esiti completamente differenti. Qui i riferimenti sono ancora più impressionanti perché derivati da un fatto di cronaca, interpretato dal (purtroppo) reale Richard Franklin Speck responsabile, il 14 luglio del 1966 all'interno del South Chicago Community Hospital, di aver stuprato, torturato con dei coltelli e infine ucciso otto allieve infermiere. 

Le connessioni tra il delirio e l'abbandono morale del protagonista sembrano essere una riduzione di quelle più ampie che ci circondano e che muovono contro l'essere umano da diverse direzioni. Significativo, in questo senso, il telegiornale che diffonde la drammatica notizia in questi termini:

"Tel Aviv: ci è giunta una notizia che ci informa di una altra mostruosità egualmente incredibile e raccapricciante, un altro massacro di vittime innocenti... vi mostriamo le prime immagini pervenuteci dell'attacco terroristico avvenuto nella sala d'aspetto dell'aeroporto di Lotte (Germania, n.d.r.). Raffiche di mitra hanno falciato, secondo un primo accettamento, ben 28 passeggeri, tra cui diverse donne e bambini. Il numero dei feriti si aggira intorno ai 100, la maggioranza di questi versa in pericolo di vita. In tutto il mondo, ogni giorno, la violenza insensata fa le sue vittime, inesorabilmente... come è avvenuto questa notte in una piccola e tranquilla strada della nostra città."

Nel clima nichilista, che chiude un film nerissimo e senza speranza, senza alcun vincitore ma soltanto tanti vinti, risuonano profetiche e decisamente adatte le parole che, ancora una volta, arrivano in lontananza, quasi soffuse, dal telegiornale:

"C'è un fattore in comune nella morte di tante vittime innocenti: quelle dell'aereoporto di Lotte e delle otto ragazze di Belfast. È la violenza cieca e insensata che regna in questo nostro mondo. Le tre parole con tattuaggio sul braccio dell'assassino, che l'unica ragazza superstite ricorda, suonano come una risposta e una condanna: nato per l'Inferno."

 

scena

...E la notte si tinse di sangue (1976): scena

 

... e la notte si tinse di sangue è disponibile in Dvd nel catalogo Golem (serie Cineclub horror) in una versione video piuttosto scadente, limitrofa alla definizione di una VHS e in formato 4:3. Fortunatamente la traccia audio non è invece troppo compromessa permettendo nel complesso di fruire della visione abbastanza piacevolmente. 

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